giovedì 31 dicembre 2009

Addio 2009 e Benvenuto 2010

Finalmente esco da quest'anno, il 2009, che per me è stato terribile. Chi mi è stato vicino lo sa. Anzi, ne approfitto per abbracciarvi tutti. Grazie agli amici che non mi hanno fatto mai sentire solo.

Non ho tante cose da chiedere per l'anno nuovo, mi basterebbe un anno banale, normale, noioso.

Stiamo abbandonando gli anni 'zero'. Eh già, pochi ci hanno fatto caso, ma questi sono stati gli anni 'zero'. Tutto torna? Mah... Spero solo che la seconda decade del nuovo secolo (gli anni 'dieci'), segni l'inizio di un periodo positivo, finalmente sereno.

Per quanto riguarda Neurasia, ringrazio tutti i lettori che hanno seguito il blog e segnalo con piacere che il post più letto è stato quello sulla Lettera di Oscar Wilde all'amato, post che ho scritto a seguito di una puntata di Sanremo in cui Benigni ha dato il meglio di sé. Può essere emblematico il fatto che proprio un post che esalta l'amore e che denuncia l'assenza di responsabilità morale e civile di un paese alla deriva, sia stato l'articolo più letto dell'anno neurasiatico? Chi lo sa.

Il post più commentato, anche questo è un segno dei tempi, è stato "Berlusconi se ne fotte!". Come sempre, nel bene o nel male, il presidente del consiglio attira su di sé gran parte delle attenzioni mediatiche.

A proposito di media. Qualche giorno fa i tg di prima sera ci hanno bombardato con la storia strappalacrime di un portiere olandese che ha deciso di abbandonare il calcio per assistere la moglie vittima di un grave problema di salute. Questo ragazzone trentenne milionario è diventato, suo malgrado e mi spiace per lui, una romantica icona dei buoni sentimenti perché lascia tutto per stare vicino alla donna che ama. E questa videocrazia retorica, melensa e ipocrita non scandalizza più nessuno ormai, lobotomizzati come siamo.

Così, oltre a sperare in un anno felice per tutti coloro che amo, oltre a sperare in un anno normale per me, mi viene anche da sperare che il 2010 sia l'anno in cui i veri protagonisti siano tutte quelle persone comuni che lottano ogni giorno eroicamente per portare avanti la baracca. Tutti coloro che, nonostante le mille difficoltà, di lavoro o di salute, la mattina si alzano per andare a lavorare perché altrimenti perdono il posto di lavoro (sempre che ce l'abbiano ancora). Operai, impiegati, pensionati, infermieri, medici, insegnanti, rappresentanti, carabinieri, meccanici, muratori e tutte le persone oneste, che pagano le tasse e che mantengono questo paese, sperando che un giorno possa dimostrarsi meno ingrato.

E con questo, tanti cari auguri di Buon Anno Nuovo.

Al 2010!

:-)

mercoledì 30 dicembre 2009

La morale della conifera

Le foreste di conifere garantiscono tanto ossigeno da rinnovare l'atmosfera di tutto il pianeta e garantire la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi. Le conifere hanno foglie aghiformi, quasi incommestibili, quindi poco ospitali per la vita animale.

In natura esistono prede e predatori, tutti esseri amorali. Si mangia e si è mangiati per pura sopravvivenza.

L'uomo deforesta il pianeta e ha costruito una macchina che in 15 secondi trasforma un albero in stuzzicadenti, per rimuovere tracce di carne tra un dente e l'altro. Gli uomini sono anche obesi...

venerdì 25 dicembre 2009

Caro Bambino Gesù

Quest'anno ti sei portato via il mio cantante preferito: Michael Jackson,
il mio attore preferito: Patrick Swayze,
la mia attrice preferita: Farrah Fawcett,
il mio presentatore preferito: Mike Bongiorno,
la mia poetessa preferita: Ada Merini...

Volevo dirti che il mio politico preferito è Silvio Berlusconi e che l'anno non è ancora finito...

Buon Natale a tutti!
:)))))))

martedì 22 dicembre 2009

... è solo all'inizio!

Chi ben comincia... è solo all'inizio!
Non amo le massime, ma questa è mia e quindi non può che piacermi!

I miei maestri sono Epicuro e Michel de Montaigne: bisogna valorizzare la vita perché siamo tutti impreparati alla fine.

Insomma la fine di ogni cosa è a noi ignota, quindi prepariamoci al peggio, ma anche al meglio...

Ieri sono riuscito a tornare a Vicenza verso le 18, nonostante le Ferrovie dello Stato. Ho preso un taxi per andare dal dentista e ci ho messo 45 minuti per fare due chilometri.

Ma la cosa più terrificante è stato il viaggio. Il mio cocchiere era uno psicopatico nazileghista che per tutto il tragitto non ha fatto altro che inneggiare a Mussolini e a inveire contro neri, cinesi, meridionali e tutto il genere umano che differiva dal suo ideale di uomo perfetto. Penso di aver intuito quale fosse il profilo: uomo bianco sui quarant'anni, divorziato con figli a carico, stempiato con coda da cavallo, probabile evasore del fisco, simpatizzante ultra destra, nevrotico al volante, con difficoltà nei rapporti sociali e forse anche sessuali. Quasi sicuramente cornuto. E da quel che ho capito, se ci fosse ancora Mussolini, lui farebbe il ministro della pulizia etnica e forse non nevicherebbe più, almeno a Vicenza. Insomma, uno dalle poche idee, ma confuse.

Io continuavo ad annuire, temendo più per la mia incolumità psico-fisica che per i miei ideali. So che l'integerrimo Pound non gradirebbe, ma non sono certo disposto a morire per le mie idee... :)))

Il mio viaggio, a un certo punto, ha rischiato di deviare in una sorta di tour vicentino dei locali di proprietà di extra-comunitari gialli e neri...

Ho vissuto attimi di puro terrore quando l'ariano, esausto dalla lentezza del bus che ci precedeva, ha scartato di lato sulla neve gelata e con una mezza derapata si è immesso in una via meno trafficata, finendo la corsa davanti all'edificio del dentista con un bel colpo di freno a mano!

12 euro, in nero.

lunedì 21 dicembre 2009

Chi ben comincia...

Stamattina sono entrato in stazione con le stalattiti nel naso e il tabellone delle partenze ha cominciato ad annunciare ritardi siderali. Il primo treno utile per andare a lavoro aveva un ritardo di 45 minuti! A quel punto ho deciso di comprarmi il giornale, ovviamente la Gazzetta dello Sport, l'unico quotidiano serio in circolazione. E di fare colazione al bar della stazione.

Son lì seduto tranquillo a trangugiare il mio krapfen alla crema quando arriva uno strano annuncio: "regionale per Venezia in partenza al binario 2". Ma quale ca..o di regionale?!?!? Un treno fantasma? Non era indicato sul tabellone! Scettico, ma risoluto a verificare, mi fiondo al binario (senza fiato e con il bombolone incastrato in gola) e mi trovo un bel trenino gonfio di pendolari incazzatissimi a far barriera a ogni porta. Penso: questo treno sarà partito ieri sera da Milano e probabilmente qualcuno lo avrà dato per disperso in qualche fredda steppa dell'est.

Ho dovuto sgomitare per ricavarmi due centimetri cubi per respirare e per poco il treno non esplodeva a causa del carico eccessivo! E questo è stato solo l'inizio di una giornata spettacolare. Non vi racconto il resto perché devo ancora capire se è vero oppure si tratta di uno scherzo. Ora devo chiudere perché mi aspetta il treno di rientro e poi il dentista.

Cosa potrà mai succedere?
Brr....

lunedì 14 dicembre 2009

Il Duomo insanguinato

Milano, mai doma. Come la tua fabbrica, il Duomo.

La madunina è simbolo di forza e libertà. Una gentile e mai stanca condottiera, che dall'alto, ergendosi sulle guglie di marmo, protegge la vita che vive.

Ad uso della tua fabbrica, chiatte e mercanti, dal mondo foresto alla città, tra navigli e strade di pietra, navigavano graziati da orpelli e benedetti dai santi.

Non fu la peste, non furono gli austriaci, non furono le guerre, non furono i fasci a fucilarti. Ci pensarono i tuoi avidi nipoti, annegandoti in un drink.

Quel che rimane di te è un misero e profano feticcio, che la mano di un folle non esita a scagliare sui nipoti più lustri, come se la vergogna si potesse cancellare così, mascherandola col sangue.

Un milanese, orfano della sua patria.

lunedì 7 dicembre 2009

Gibba dixit

Ogni Potente è onnipotente

a cospetto di poca presenza

ma ogni parvenza è in potenza

causa di vera impotenza

in presenza dell'Onnipotente

venerdì 4 dicembre 2009

L'argomento teologico di Neurasia

Dio è onnipotente.

Se Dio è onnipotente allora Dio non esiste.

E Dio è onnipotente perché non esiste. La non esistenza di Dio rende Dio onnipotente. L'onnipotenza è l'anti-materia dell'umanità, è il negativo delle possibilità umane. E' l'attributo positivo di ogni mancanza umana.

La non esistenza è un attributo necessario per la figurazione dell'Ente divino. Necessità e figurazione sono convenzioni discorsive e non sono qualità dell'Ente divino.

L'onnipotenza non è un fattore o una qualità, è anzi l'assenza logica e concettuale di ogni possibilità di definizione, che di per sé sarebbe limitante se attribuita all'Ente.

Chiaro!?!?

giovedì 26 novembre 2009

Si avvicinano i saldi...

Dunque, si avvicina Natale e quindi bisogna prepararsi per tempo, onde evitare le corse dell'ultimo momento. Non sto qui a fare il noiosone moralista del tipo "spendete poco", "spendete con coscienza", "non fatevi attirare dalle sirene del capitalismo occidentale che mercifica le feste", ecc... ecc.. tutte cose che avete già interiorizzato, altrimenti non sareste qui a leggere le mie ca##ate...

Vi do un paio di suggerimenti utili. Non troverete nulla che vi piacerà davvero, perché se c'è qualcosa che vi piace, sicuramente hanno già smesso di produrla! Anche qualora troviate qualcosa che incontri i vostri gusti, sappiate che probabilmente non troverete la misura giusta; se troverete la misura giusta, allora non vi starà affatto bene; se anche dovesse starvi bene, allora avrà un costo eccessivo e qualora potrete permettervela, sicuramente si romperà la prima volta che la indosserete! (Legge di Hadley sull'acquisto degli indumenti).

Comunque non crediate di cavarvela con i saldi, perché tutto ciò che vorrete veramente comprare, sicuramente non sarà in saldo (Principio di Finman sui saldi).

Non cercate l'esclusività, perché se esiste un articolo con un solo prezzo, questo prezzo sarà sicuramente assurdo (banale legge di mercato). Anche perché se ce n'è un pezzo solo, allora lo vorranno tutti (Legge di Lewis)!

Se ancora non vi è bastato per dissuadervi dallo shopping natalizio, allora è meglio che conosciate anche la Legge di Gold (applicabile a ogni tipo di articolo):

"Se la scarpa calza bene, è brutta".

martedì 17 novembre 2009

Lontano da tutti



Avete presente i pulcini? Avete presente quando si accalcano uno addosso all'altro avviluppandosi in simpatici grovigli di pelo? Ce sempre un puffetto giallo che sbuca fuori dal gruppo e se ne va per i fatti suoi. Uno a cui tutta quella confusione proprio non va a genio.

Come per uno di quei misteri della natura, per cui tutte le cose sembrano comportarsi alla stessa maniera, anche i bambini hanno atteggiamenti simili quando si ritrovano in branchi! Andate a vedere una partitella di calcio tra bambini delle elementari, vi divertirete un mondo. Un nugolo di boccia scatenati che, tutti insieme appassionatamente, rincorrono il pallone-chioccia e quando finalmente lo raggiungono, partono per la tangente, indipendentemente da dove si trova la porta e dalla direzione giusta per far gol! Il primo che prende la palla va e corre come un matto dritto dritto fino ad uscire dal campo e se il papà o l'allenatore non lo fermano, finisce per darsi alla macchia, tipo Forrest Gump. E con tutti gli altri ventun bambini (anche i portieri) dietro a rincorrerlo! Non è un caso che le categorie dei ragazzetti dagli otto ai dieci anni si chiamino proprio così: i pulcini.

Anche tra i pulcini umani calciofili ce n'è sempre uno a cui non piace stare nella folla, uno che va dall'altra parte e se è abbastanza talentuoso, alza pure la testa e cerca di andare in porta.

Io da piccolo ero quello che andava dall'altra parte, non necessariamente nella direzione giusta e il più delle volte a testa bassa, ma sempre dall'altra parte. Ed ero abbastanza bravo e veloce da non essere quasi mai raggiunto.

In classe, quando facevo le elementari, funzionava più o meno nello stesso modo - e credo che le cose, nonostante sia passata un'era geologica, non  siano cambiate di molto. C'è sempre quello più sveglio o più strambo e originale a cui tutti vanno dietro per imitazione!

A volte è il bullo di turno, a volte è quello più sgamato. Ai 'miei tempi' ce n'era uno veramente sveglio. Aristocratico, biondo con gli occhi azzurri, già figo a dieci anni. Figlio di imprenditori, lui si che la sapeva lunga sul mondo e sulla società. Suo papà gli aveva aperto gli occhi e quindi Stefano sapeva benissimo che il mondo apparteneva (e appartiene) a quelli come lui.

In classe erano tutti assiepati attorno al suo banco e si sprecavano i racconti - più o meno romanzati - delle sue imprese eroiche. Il filo conduttore era sempre la superiorità della razza a cui apparteneva, quella di suo padre, il borghesotto milanese arricchito, quello per cui i comunisti mangiavano i bambini e Mussolini voleva rendere grande la Nazione!

Ovviamente lui era anche il bullo di turno e ogni buon bullo che si rispetti deve insegnare agli altri come si trattano i perdenti. Il perdente allora era Marco, un ragazzo cicciottello, molto cicciottello, davvero enorme: una massa basculante di vera pasta di grano duro con guanciale! Marco, per non farsi mancare nulla, era anche noto per la disgustosa abitudine di scapperarsi allegramente e poi appiccicare il trofeo sotto il banco. Una vera schifezza, che a me però faceva impazzire, un misto di terrore e irrefrenabile curiosità. Come al solito, standomene lontano dalla massa e dalla cerchia del bullo, avevo seguito la mia inclinazione a simpatizzare per i più deboli o quelli più strambi. Ero diventato il migliore, anzi l'unico amico di Marco! 

Marco lo rividi qualche anno dopo, dimagrito e in piena forma. Ci incrociammo, ormai adolescenti, in una via del paese e fummo felici di rivederci.

Stefano non l'ho più rivisto, probabilmente ha preso in mano l'azienda di famiglia, è stato socialista, poi di Forza Italia. Ora magari è in qualche paese tropicale a sniffare come un dannato mentre i suoi dipendenti tirano la cinghia.

Io sono qui, spesso a inseguir farfalle, più o meno come da bambino. E soffro da matti a non essere uno del branco! Qualcosa ho acchiappato, qualche volta ho dovuto desistere per sopravvivere. Qualcosa mi rimane ancora là davanti, qualcosa da inseguire, lontano da tutti...

:-)

venerdì 13 novembre 2009

Saprai che non t'amo e che t'amo

Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.

(Pablo Neruda - Cento sonetti d'amore - 1959)


Sabrás que no te amo y que te amo

Sabrás que no te amo y que te amo
puesto que de dos modos es la vida,
la palabra es un ala del silencio,
el fuego tiene una mitad de frío.
Yo te amo para comenzar a amarte,
para recomenzar el infinito
y para no dejar de amarte nunca:
por eso no te amo todavía.
Te amo y no te amo como si tuviera
en mis manos las llaves de la dicha
y un incierto destino desdichado.
Mi amor tiene dos vidas para armarte.
Por eso te amo cuando no te amo
y por eso te amo cuando te amo.

giovedì 12 novembre 2009

Lo sapevate che la @ (chiocciolina) nasce in Italia?

Ho trovato una storia curiosissima... Ve la riporto di seguito. ;)>



(Tratto da: Documenti per la storia ecnomica dei secoli XIII-XVI. Con una nota di paleografia commerciale a cura di Federigo Melis, Firenze Olshki, 1972) - Seguire questo link per il testo originale con traduzione disponibile sul sito di Repubblica.it

Quella chiocciola antica inventata dagli italiani

di DARIO OLIVERO

C'è chi dice "chiocciola", chi dice "chiocciolina", chi fa l'esperto e dice "at", in inglese. Tutti riconoscono quel simbolo che sta in mezzo a un indirizzo di posta elettronica: la @. Ma da dove viene? Chi ha pensato di utilizzarla facendola diventare uno dei caratteri più importanti della Rete? Perché scegliere proprio quel simbolo? E, soprattutto, chi l'ha inventato? La risposta a tutte queste domande ci riporta indietro di almeno cinque secoli. La chiocciola, tracciata esattamente con quello stilema compare in alcuni scritti del '500. Sono scritti commerciali, lettere mercantili. E sono italiani. Veneziani, per essere precisi. Come, dalla fiorente economia della Serenissima, passando attraverso l'impero navale inglese e sfiorando il mondo arabo e la Spagna, la chiocciola sia sbarcata su Internet, è un viaggio che ha scoperto Giorgio Stabile, docente di Storia della scienza dell'Università "La Sapienza" di Roma.

Stabile, curando una raccolta fotografica per l'Istituto Treccani che dovrà contenere tutti i fatti salienti del secolo, ha approfondito le origini di molti degli aspetti delle nuove tecnologie. Tra questi non poteva mancare Internet né la rivoluzionaria svolta nelle comunicazioni che ha impresso l'avvento della posta elettronica. Ed ecco quindi la ricerca delle origini di quello strano segno presente sulle tastiere dei pc di tutto il mondo.

Professore, come è incominciata la ricerca? "Dal mondo anglossassone. Nei caratteri tipografici del secolo scorso, la @ assume il significato di at a price of, al prezzo di. Un simbolo squisitamente commerciale". E' stato questo l'indizio che ha dato l'input alla ricerca a ritroso attraverso il tempo. Simbolo commerciale, dunque. Quindi, racconta Stabile, bisognava cercare in quella direzione l'antenato che ha consentito al mondo anglosassone di poterlo utilizzare. "Nessun simbolo nasce dal nulla e nessun simbolo viene scelto a caso", dice il professore.

Allora, grazie a un paio di dritte della Scuola paleografica romana, Stabile ha consultato una raccolta di documenti mercantili italiani di proprietà dell'Istituto internazionale di storia ecomomica "Francesco Datini" di Prato, curata da Federigo Melis. Bingo. Seguendo questa pista, Giorgio Stabile è arrivato a scoprire che la @ rappresentava un'icona dei mercanti italiani (soprattutto veneziani), che la utilizzavano come abbreviazione commerciale dell'anfora, unità di peso e capacità dalle origini antichissime.

Due indizi non fanno una prova. E allora ecco il terzo che conferma l'universalità di quel simbolo. Stabile ha fatto un altro passo indietro. Anno 1492 (agli appassionati di coincidenze non sfuggirà questo aspetto): un dizionario spagnolo-latino traduce la parola "arroba" con "anfora" e cioè dimostra che le due unità di misura sono conosciute sia nel mondo arabo ispanico che in quello greco-latino.

Ma allora professore come si è arrivati da questa accezione commerciale a quella del ciberspazio? "Merito di Ray Tomlinson, un ingegnere americano. E' uno dei padri di Internet, è stato il primo a individuare un sistema di posta elettronica da utilizzare su Arpanet, l'antenato del Web. Gli serviva un simbolo da inserire tra il nome del destinatario e il percorso per arrivare al server dove questo era ospitato. Era l'inizio degli anni Settanta. Tomlinson se l'è trovato sulla tastiera perché, come abbiamo detto, gli anglosassoni hanno continuato a servirsene con l'accezione di at price of. Ed ecco risolto il mistero".

Insomma, si potrebbe tranquillamente sostituire l'espressione "chiocciola" con l'espressione "anfora"? "Sì, volendo. Ma al di là della diffusione del simbolo nel mondo arabo, non dimentichiamo il merito degli italiani. A proposito, ho il sospetto, ma ho bisogno di tempo per approfondire la ricerca, che questo simbolo possa essere stato utilizzato anche da Leonardo da Vinci. Vedremo".


mercoledì 11 novembre 2009

CHE PALLE IL BOSONE!

Signore e signori, ecco a voi il SINCROTRONE!

Quello nell'immagine è il Large Hadron Collider (LHD), l'acceleratore di PROTONI del CERN di Ginevra, l'ultimo eccezionale manufatto della volontà di potenza del MASCHIO OCCIDENTALE!

Già il nome sembra più adatto a un oggetto da BONDAGE!

Quante storie che ruotano (è proprio il caso di dirlo) attorno a questo magnifico esempio di virilità scientifica. Non vi tedio con spiegazioni scientifiche perché semplicemente non saprei darne! Andate su google e fate qualche ricerca. Ma a quanto pare, nemmeno gli scienziati ci stanno capendo un granché e taluni, più che spiegazioni scientifiche, vanno proprio dritti sul para-scientifico, argomento su cui mi sento più a mio agio!

Quello che ho capito è che questo bestione dovrebbe servire, anche, a confermare il Modello Standard della Fisica delle particelle, in quanto potrebbe accertare l'esistenza del 'bosone di Higgs', un'ipotetica particella elementare, l'unica del Modello a non essere stata ancora osservata. Ma ne siamo proprio sicuri poi? E se ci fossero altri mini-bosoni ancora più piccoli? Bah!

Questa particella è stata denominata anche "la particella di dio", per le sue implicazioni teologiche: il bosone confermerebbe l'atto di nascita dell'Esistente e il modello cosmologico del BIG BANG. Anche se ho timore che non si possa dimostrare scientificamente l'inesistenza di Dio e che non serve una laurea in teologia per affermare, se dovesse servire, che Dio aveva già previsto tutto, BOSONE INCLUSO!

Infatti qualcuno va dicendo che DIO ODIA IL BOSONE e che farà di tutto per ostacolarne la cattura. Saranno quindi voluti i recenti malfunzionamenti del Mostro di Ginevra? Infatti il paventato "BIG BANG in clausura" è stato bloccato addirittura da una BRICIOLA mangiata da un passerotto di passaggio: il malcapitato passero, che pare sia finito stracotto, è stato quindi mandato da dio in persona personalmente? (link)

Oppure, come ha annunciato il fisico Holger Bech Nielsen, si tratta di un «veto del futuro» in quanto questo Sig. Futuro, per evitare una rovinosa rilevazione del bosone, vuole impedire il buon esito dell'esperimento? Pazzesco! Ora è chiaro, dovevo fare lo scienziato, così avrei potuto sparare le cazzate più immani senza rischio di essere preso in giro!

Ma Nielsen è in buona compagnia da questo punto di vista: altri due 'autorevoli' scienziati hanno avanzato una teoria su quella che vorrei ormai definire "Sindrome del Bosone": il bosone è "talmente pericoloso (infatti alcuni parlano di potenziale ricreazione di un BIG BANG o di un BUCO NERO che potrebbe distruggere il pianeta!) che la sua creazione innescherebbe prontamente un ritorno al passato, per bloccare così il sincrotrone prima che questo produca la famigerata particella di Dio. Alla stregua di un viaggiatore del tempo che torna indietro per cambiare il corso degli eventi passati."

A proposito di catastrofi... beh, siamo proprio fantastici noi umanoidi, probabilmente gli unici esseri, nell'universo intero, a filmare in anteprima la propria fine: il prossimo 13 novembre uscirà 2012, il film sulla profezia dei Maya!

Detto questo, vorrei concludere con una parola di solidarietà per il crononauta John Titor, che si starà ribaltando nella sua macchina del Tempo! E caspiterina, uno non fa in tempo a tornarsene nel 2036 a bordo della sua Chevrolet che il passerotto si va a impastare nel sincrotrone!!!

CHI E' TITOR?!?!? Va beh, non posso spiegarvi tutto, informatevi!!!

lunedì 9 novembre 2009

La parola-chiave

Non capisco tutte quelle noiose dissertazioni che si presentano ogni volta che qualcuno chiede quale sia la parola-chiave!

La parola-chiave è 'chiave'.

Punto!

venerdì 6 novembre 2009

Sentire l'influenza

Mi han detto che l'acqua ossigenata può essere un rimedio semplice ed economico per l'influenza, rimedio finora taciuto da tutti gli operatori del settore a vantaggio dell'industria farmaceutica. Ciò di per sé non sarebbe affatto strano!

Io non lo so se è vero, ma nel caso in cui dovessi avvertire qualche sintomo, di certo proverò con qualche goccia di acqua ossigenata nelle orecchie. Infatti pare che un medico tanti tanti anni fa scoprì che i virus di influenza e raffreddore si annidano prima di tutto nelle nostre orecchie!

Fate questa ricerca su google: influenza+acqua+ossigenata
e leggete un attimino, basta la prima pagina.

Sembra incredibile vero? Ora capisco meglio quando ti dicono "sento un po' di influenza"!

Lunga Vita e Prosperità!

lunedì 2 novembre 2009

L'uomo in ritardo


(Salvador Dalì - La persistenza della memoria 1931 - Museum of Modern Art - New York)

Quasi tutte le mattine, salendo sul treno delle 8.26 per Padova, incrocio un signore di mezza età che scende dalla carrozza per fotografare il tabellone e immortalare l'inesorabile ritardo che oscilla dai 15 ai 45 minuti. Dopodiché risale sul treno, imprecando tra sé e sé. Giunti a Padova, quest'uomo intristito da anni di ritardi accumulati sui binari, scende definitivamente dalla carrozza, estrae la fotocamera digitale, punta il tabellone e scatta.

A Padova di solito il ritardo aumenta di altri 10 minuti. Cioé: in meno di 50 chilometri il treno Eurocity riesce ad accumulare ben 10 minuti di ulteriore ritardo.

Da quando atterra sulla banchina e per tutto il sottopasso, l'uomo dei ritardi non fa che borbottare con voce incalzante in direzione della mandria che, noncurante dell'esaurito pendolare, si avvia meccanicamente verso l'uscita e diretta al Mattatoio Civile. C'è chi si avvia verso il Grande Esamificio di Stato, pronto per un futuro da precario, c'è chi si dirige verso uno dei mille Uffici Pre-pensionati a Lunga Degenza.

L'uomo sempre in ritardo non capisce queste persone che parlottano freneticamente di cose inutili, con voci basse e confuse nel rumore di fondo della stazione dei treni. No, non capisce. Si incazza, le apostrofa come 'muli', 'vittime del sistema', 'passivi'. La sua frase preferita è "vi fate sottomettere da tutti, per questo che le cose non cambieranno mai".

La gente si volta dall'altra parte e distorce lo sguardo con un certo biasimo. "Povero rincoglionito!".

Io lo guardo come guardo i folli, con un misto di tenerezza e curiosità. E penso che come tutti i folli ha ragione da vendere, ma esagera un po'.  Mi chiedo se c'è una via di mezzo tra la mandria e il folle. Forse è una questione di tempi... La mandria non pensa al tempo se non inconsciamente, come se fosse una successione di cose da fare, già impartite fin dall'infanzia. Il folle pensa al tempo alla stregua di un demone da combattere, vincere o perire, dominare o essere dominati. Forse la scelta migliore è smettere di inseguire il tempo che passa. E' una corsa inutile. Meglio concentrarsi sullo spazio, perché il tempo è un cattivo maestro, nessuno dei suoi allievi riesce mai a superarlo!


giovedì 29 ottobre 2009

Meglio una scimmia oggi che un broker domani




Avete mai provato quel brivido freddo che percorre la colonna vertebrale in certe situazioni, come quando un oggetto appuntito striscia malamente sulla lavagna, producendo quel fastidiosissimo rumore stridulo? Oppure quando siete soli in casa, di notte, avete appena visto un film Horror del tipo "L'esorcista" e poco dopo aver spento la luce sentite un sibilo nella stanza accanto?

Avete mai provato quella sensazione quasi di allappamento alla schiena, come se la colonna vertebrale fosse simile a un nastro da regali che si arriccia dopo che vi avete strisciato la forbice?

Ecco, questa è la sensazione che provo quando sento parlare Eugenio, detto u geniu, il broker finanziario dell'ufficio titoli. Un omuncolo canuto sui quaranta, che ha fatto carriera negli anni '90 quando le Borse macinavano e tutti sembravano piccoli Einstein della finanza. Peccato che in quegli anni anche una scimmia avrebbe saputo vendere bene... Infatti dopo qualche anno ci siamo accorti di come funzionava il sistema economico e quali danni è stato in grado di produrre.

Anzi, se non ricordo male, qualche anno fa un economista americano ipotizzò che anche una scimmia avrebbe potuto ottenere prestazioni borsistiche migliori di un intermediario finanziario. Qualcuno fece addirittura l'esperimento con un macaco e, manco a dirlo, il risultato fu che la scimmietta riuscì a battere l'indice medio dei fondi azionari.

E di certo il macaco non era consapevole sei risvolti etici di quello che stava facendo...

Alla faccia di Darwin!

Comunque sia, negli ultimi anni Eugenio ha perso quasi tutti i capelli e ora razzola inquieto per i corridoi dell'ufficio facendo finta di dare dritte geniali su come far fruttare i soldi in Borsa. Non ha perso il vizio di strillare come una scimmia urlatrice (appunto...), come facevano i vecchi operatori di Borsa quando non c'era tutta la tecnologia di oggi e gli ordini si urlavano nel salone di Piazza Affari. Le cose procedevano più lentamente... e forse si aveva il tempo di pensare di più. In fondo il nostro cervello non si è evoluto più di tanto dai tempi di Socrate (anzi, forse per nulla come dicono alcuni scienziati), quindi visto che fare le cose di fretta non è molto saggio, tanto vale farle fare a una scimmia.

lunedì 26 ottobre 2009

Aforismi - Fai giusta la scelta

Non esistono decisioni giuste e decisioni sbagliate. Esistono solo le scelte che facciamo e una volta prese, tutte le decisioni sono giuste.
Neurasia

venerdì 23 ottobre 2009

Varie ed eventuali

"Berlusconi, ora che abbiamo la tua attenzione rispondi alle nostre domande" è il titolo del gruppo Facebook che sostituisce "Uccidiamo Berlusconi". Sono sempre più convinto che Facebook superficializza ogni cosa. Ma è il segno dei tempi.

Questa mattina in radio il matusa Vespa si scagliava contro la Rete, luogo demoniaco dove il terrorismo prolifera. La comunicazione politica di Raiuno è in buone mani.

Divertentissime le battute di Striscia di ieri sera. L'imitatore di Vespa ha intervistato vari politici sulle vicissitudini del premier e ha fatto due battutissime:

Sulla visita a Putin: "Berlusconi è andato a fare un putin tour?"

"Berlusconi si è lamentato con la stampa estera perché sputtana l'Italia... Lui vuole essere l'unico a sputtanarla?"

giovedì 15 ottobre 2009

Diversabili in equilibrio precario



Sono passati quasi due giorni da uno sgradevole episodio che ho vissuto in prima persona. Non ho voluto parlarne prima proprio per non lasciarmi 'prendere' troppo. Ora sono più lucido, meno arrabbiato, ma ancora profondamente amareggiato.

Due giorni fa, verso le sei del pomeriggio, stavo prendendo il treno per tornare a Vicenza e, poco prima di salire, vedo una coppia di ipovedenti che si avvicina alla carrozza accompagnata da un dipendente delle Ferrovie. L'uomo accompagnava i due non meglio di quanto avrebbero potuto fare gli  splendidi e dolcissimi labrador che erano con loro.

Salgo anch'io e noto che l'uomo delle Ferrovie lascia i due ragazzi verso il centro della carrozza, di fianco a due posti chiaramente non abbastanza ampi per poterli ospitare assieme ai cani. Il tizio frettolosamente saluta e se ne va. "Che razza di idiota" penso. Quindi mi accorgo che i due ragazzi si voltano intorno disorientati, cercando a 'tentoni' i posti riservati ai disabili, tastando incerti i sedili vicino a dove erano stati 'abbandonati'. Incredulo osservo la scena: c'era gente seduta lì vicino e nessuno si alzava a dare una mano! Anzi, una signora sembrava quasi infastidita che questi disabili con i loro cagnacci toccassero il suo posto!

Allora mi avvio verso di loro e li conduco in testa alla carrozza, dove si trovavano i due posti riservati ai disabili, posti con spazio per carrozzine o eventualmente, come in questo caso, per i cani-guida.

No. Non ci voleva un genio. Non ci voleva nemmeno un eroe, un boy scout o un parrocchiano in cerca di fioretti... Ma questa è la cosa più tragica! Il mio è stato un gesto insignificante. Ma...

Ma cosa siamo diventati? Io non voglio credere - e non credo - che sia così ovunque. Ma non è la prima volta che mi trovo a vivere queste situazioni. Non ho voglia di parlare delle solite ovvietà: la crisi dei valori nelle società cosiddette 'evolute' (perché si confonde evoluzione con ricchezza e ricchezza con denaro...), ecc...

Qui siamo proprio alla base... Qui c'è qualcosa di diverso, di abnorme, c'è una paura della diversità, c'è un terrore dell'altro che ormai è radicato nelle persone.

Chi è il vero disabile?

Dis-abile: il prefisso dis sta per negazione, privazione, contrarietà. Quindi il disabile sarebbe una persona non-abile? E non abile in cosa? Nella mente? Nelle braccia? Nelle gambe?

Quel dipendente delle Ferrovie come può essere definito? Un disabile mentale? E quella gente insensibile che faceva finta di nulla? Disabili emozionali? In quest'ottica, allora, non è forse peggio essere degli idioti o degli insensibili, piuttosto che ipovedenti?

Chi pone il confine tra abilità e disabilità? In che momento e perché un abile diventa disabile? E pensandoci più attentamente: esiste qualcuno che possa veramente definirsi puramente abile?

Non sarebbe più corretto utilizzare il termine 'diversabile', come diversamente abile. Così diventa più semplice e meno ipocrita definire situazioni di diversità rispetto non a un modello ideale, ma a un modello reale, altrettanto diverso, specifico e magari per tutt'altri motivi.

E anche qui... Non siamo forse tutti diversamente abili?

Io ne esco con due certezze: siamo tutti diversamente abili, ma certa gente è veramente disabile... e non perché si muove in carrozzina o perché non ci vede... ma perché ha perso l'anima! E questa forma di disabilità non può essere corretta con una protesi.

Il filosofo Gibba dice: "Se la realtà fosse oggettiva, dio avrebbe creato un solo uomo sulla Terra". La realtà non è oggettiva e siamo tutti diversi, tutti piccoli mondi in cerca di equilibrio. Siamo tutti diversabili in cerca di equilibrio. E in questa ricerca, preferisco forze come 'amore', 'serenità' e 'coesione', piuttosto che 'odio', 'paura' e 'ostilità'.

mercoledì 14 ottobre 2009

La stampa estera sputtana l'Italia

Beh, come dare torto a Berlusconi...

Lui, il tombeur de femmes per definizione, vero macho italiano apprezzatissimo da tutte le donnine d'Italia, superato in quanto a fascino addirittura da Evo Morales, il presidente della Bolivia...






... e posizionato appena più su dell'abbronzatissimo presidente del Togo!!!


E' uno scandalo!!!


Fonte: classifica Hottest Heads of State

martedì 13 ottobre 2009

Povera patria

Un commento di un lettore del Blog di Mara mi ha fatto tornare in mente questa bellissima canzone di uno dei più grandi artisti italiani del '900. Direi che il testo è di un'attualità quasi sconvolgente. Purtroppo. 

--
Povera patria

(Franco Battiato - dall'album "Come un cammello in una grondaia" - EMI Records 1991)

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.

Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?

Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.

Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.

Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.

Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...

La primavera intanto tarda ad arrivare.

--

La canzone è stata pubblicata nel 1991 e credo si possa definire una vera e propria profezia...
 
Io non ho altri commenti, se non invitarvi a riascoltarla (cliccando qui), immergendovi nella musica e nelle parole di Battiato.
 
Ciao
;)>

venerdì 9 ottobre 2009

Luigino

- Trattoria al Trullo buonaseraaa.
"Accento milanese???"
- Si, salve, ehm, volevo prenotare un tavolo da...
- Attenda un attimo che le passo la cassa.
- Si... grazie.
E va, il mio pensiero se ne va, seguendo un volo che già sa, in quale cuore andare...
"Oh mio dio, la musica d'attesa con Albano! E' surreale..."
- Dicaaa. - Ehm, si, senta ho chiamato, volevo prenotare un tavo... - Per quando?
"Mi fai parlare o no!?!?"
- Vorrei prenotare per questa sera. - A che ora? - Mah, verso le 21. - Nome?
- Luigino.
- Si chiama Luigino di cognome?
"Cazzo, no, certo che no!"
- ... No... è il nome. Vuole anche...
- Benissimo, a 'sta sera allora.... Ah! Scusi, per quante persone?
"Ecco, mi sembrava..." - Siamo in due!
- Grazie, arrivederci.
- Arrivederci!
"E' quasi mezzogiorno, meno male che è venerdì, perché la giornata è cominciata davvero male". Questo era certo il pensiero di Luigino, mentre chiudeva allibito la comunicazione.
Luigino è uno di quei colleghi che ritengo indispensabili per l'armonia e il quieto vivere di ogni buon ufficio ministeriale che si rispetti. Peccato che tra un paio di settimane andrà in pensione.

martedì 6 ottobre 2009

Il vino degli amanti

Le Vin des amants

Aujourd'hui l'espace est splendide!
Sans mors, sans éperons, sans bride,
Partons à cheval sur le vin
Pour un ciel féerique et divin!
Comme deux anges que torture
Une implacable calenture,
Dans le bleu cristal du matin
Suivons le mirage lointain!
Mollement balancés sur l'aile
Du tourbillon intelligent,
Dans un délire parallèle,
Ma soeur, côte à côte nageant,
Nous fuirons sans repos ni trêves
Vers le paradis de mes rêves!

(Da "I fiori del male" di Charles Baudelaire)


Il Vino degli amanti

Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,
via, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato!

Come due angeli che tortura un rovello implacabile oh,
nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio!

Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un
delirio parallelo,

sorella, nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue
verso il paradiso dei miei sogni.

venerdì 2 ottobre 2009

Autunno

Quando cade una foglia si possono imparare molte cose. E' affascinante osservare con quanta dignità questo cuore di bronzo si cala dal suo ramo ancora vivo e pronto per un nuovo inverno, da affrontare con nudo coraggio.

Fisso lo sguardo su questa foglia che cade e penso:

"quante vite s'intrecciano, nel tempo di una foglia, 
quante panchine affannate e quanti fiori, 
quante ombre, quanti lampioni, 
quante canzoni e abbracci e pianti e delusioni."

E così il tempo lentamente sviene,
e così la luce tutto intorno si fa indistinta, oscura e abbagliante,
come presa dal vortice della caduta.

Ogni tanto un soffio d'aria ti solleva.

mercoledì 23 settembre 2009

Vicenza-Sicilia: Italia USA e getta...

A Vicenza, l’elite politica ed economica dominante ha le idee chiare. “Ormai la nuova base dell’esercito USA al Dal Molin si farà, meglio pertanto abbandonare sterili opposizioni e negoziare con il governo adeguate compensazioni finanziarie ed infrastrutturali” è il succo del pensiero dei promotori di quello che punta ad un nuovo “Patto” trasversale per la città di Vicenza. Una cascata di soldi e di cemento in cambio della trasformazione della città-gioiello del Palladio nella più grande postazione avanzata dell’US Army per le guerre in Africa, Caucaso e Medio oriente. Ma i legami tra il Pentagono e le grandi e piccole imprese vicentine del pubblico e del privato sono solidi e di antica data. Le milionarie commesse militari ne hanno rafforzato il potere economico e la capacità di penetrazione ideologica. Ed oggi esse controllano in posizione di oligopolio il business degli appalti e dei servizi nelle basi USA e NATO dal nord-est alla Sicilia.
Leggi tutto l'articolo di Vittorio Mazzeo "La Vicenza Connection delle basi militari USA in Italia" su www.agoravox.it cliccando qui.

Mi sembra giusto sapere e non far finta di nulla...
Che strazio però...

martedì 22 settembre 2009

La vigilessa vicentina

Domenica a Vicenza c'è stato il blocco totale del traffico. Cosa vuol dire totale? In Italia vuol dire che vale per tutti coloro, pochi, che non possono procurarsi permessi speciali per esigenze oggettive (disabili, operatori pubblici) o per benefici soggettivi (amicizie varie). In quelle località dove il senso civico viene sbandierato spesso a sproposito, le modalità di applicazione di queste restrizioni sono davvero singolari: forti con i deboli (dimostrazione di potere, rigore e senso civico = sveltina alla propria coscienza) e deboli con i forti...

In pratica vuol dire che, anche da questo punto di vista, qui si vive peggio: almeno nel resto d'Italia i deboli possono chiedere "grazia" oppure un compromesso rispetto a situazioni disagevoli (onde evitare la vessazione statale) e i forti sono forti in ogni caso...

A questa facinorosa vigilessa, abbiamo solo chiesto il permesso di eludere il blocco auto di 5 metri (cinque) rispetto a dove era stata (arbitrariamente e senza logica) posizionata la transenna del blocco; lo abbiamo chiesto per consentire il passaggio di un'auto nei pressi di casa e poter caricare una persona con difficoltà motorie... In una città, Vicenza, dove, alla faccia del senso civico, vi sono ostacoli ovunque alla circolazione dei disabili e scarsità cronica di mezzi pubblici (in generale, per non parlare di quelli non inquinanti che di fatto non esistono, in una città tra le più inquinate del mondo!).

La vigilessa non parlava neppure. Faceva cenno di diniego con la sua imperiosa faccia da culo crucca. 

Almeno mi sono tolto la soddisfazione di insultarla in tutti i modi possibili e immaginabili! Penso di averle fatto un favore: ora è più colta sulle modalità di utilizzo delle palette in dotazione ai vigili urbani.

Sta di fatto che da noi la qualità della vita è pessima. Se hai una carie devi dar fondo ai risparmi di anni di lavoro, se chiami un idraulico devi stipulare un mutuo! Il tutto per favorire orde di imprenditori e professionisti con auto enormi e dichiarazioni dei redditi da morti di fame, che mandano i figli a scuola gratis, il tutto sulle spalle di quei miserevoli dipendenti e pensionati che poi, in massa, votano certi partiti finti liberisti... e senza nemmeno usare le precauzioni quando poi vengono puntualmente sodomizzati da un sistema che, in cambio, non torna indietro nulla in termini di servizi e vantaggi. Però... vuoi mettere che soddisfazione potersi crogiolare con l'idea dell'ordine pubblico che funziona!?!?

Ma vaffanculo!

venerdì 18 settembre 2009

Aforismi - Strani nostalgici

I nostalgici del nazifascismo si distinguono in due grandi categorie: i pazzi che l'hanno vissuto e gli idioti che non l'hanno vissuto.
Neurasia

martedì 15 settembre 2009

Can che abbaia... poco cotto!

Berlusconi è cotto, ma il problema è che l'Italia sta cuocendo con lui. Questo in sintesi il pensiero di Giuseppe D'Avanzo, espresso oggi su Repubblica (segui il link), relativamente all'attuale scontro istituzionale in cui stavolta è coinvolto Fini, la terza carica dello Stato. Ha ragione D'Avanzo.

Pensare che il paese è rappresentato da Bossi e Berlusconi... sembra davvero una barzelletta, come quella che si raccontano i padani sui "cinesi", che per avere la cittadinanza italiana devono rispondere a un semplice quiz per dimostrare la padronanza dei proverbi popolari italiani...

Non ci sono più?...
Le mezze stagioni!
BENE

A caval donato?...
Non si guarda in bocca!
BENE

Can che abbaia?...
...
...
Poco cotto!!!

In effetti siamo giusto un paese da barzelleta...

giovedì 10 settembre 2009

Great Pacific Garbage Patch


Se questo è un uomo... dominerà la terra, il cielo e il mare... e poi ne farà una grande discarica... Il post di ieri mi ha fatto pensare - per associazione mentale - a una terribile tragedia ambientale, l'ennesima triste scoperta di questi ultimi anni: un intero continente di immondizia che si sta espandendo nell'Oceano Pacifico, definito "Great Pacific Garbage Patch".

Purtroppo il mondo è dominato da uomini-spazzatura, prepotenti che governano solo per il proprio desiderio di potenza... e paradossalmente si ritroveranno, in senso letterale, come galli 'ncopp' a munnezza...

«Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche».

Profezia di Taranga Totanka (Toro Seduto).

mercoledì 9 settembre 2009

'O gallo 'ncopp' a munnezza

‘O gallo ‘ncopp’ a munnezza
Letteralmente "il gallo sull’immondizia". E' un modo di dire napoletano, riferito a una persona presuntuosa e arrogante che, senza motivo, si pavoneggia come un gallo... su di un cumulo di immondizia.
Come sempre i napoletani riescono a sintentizzare, in poche metafore, il senso di tutta una filosofia di vita.
Ieri, con un amico, stavo (s)parlando di una nostra comune conoscenza, una persona presuntuosa e arrogante, uno di quelli che per qualche psico-motivo non perdono occasione per vantare la propria presunta superiorità. In genere si tratta di una vanagloria di tipo 'quantitativo', una forma di celodurismo di infima specie. Una finzione, una difesa.
Ebbene, questo personaggio (uno dei tanti Dott. Ragni in circolazione), è un tipo del tutto trasparente ai nostri occhi, un puntino totalmente privo di interesse. Però magari ce lo troviamo all'improvviso che, senza motivo, viene a domandare: "Allora cari (pronunciato con una finta e forzata erre moscia ...), cosa fate questo fine settimana?". Quindi, dopo aver letto i puntini di sospensione nei nostri sguardi, aggiunge: "Io ho prenotato un weekend in un lussuosissimo albergo sul Garda ...". Sconcertante. Ecchisenefrega? Sai? Prima ho fatto una scoreggia in ascensore. Sarebbe la stessa cosa...
Nella migliore delle ipotesi, uno così dà sempre l'impressione del perfetto imbecille. Soprattutto se si tratta di un uomo che a quasi cinquantanni si sente pienamente arrivato solo perché guadagna due lire più della media degli impiegati da cui è circondato. Usti che traguardo! Un'opera d'arte! Magari tra quegli stessi impiegati con cui fa il pavone c'è qualcuno che potrebbe vivere di rendita e va in ufficio per passare la giornata. Immaginarsi che figura...
'O gallo 'ncopp' a munnezza!

lunedì 7 settembre 2009

Su al Sud!

Non esistono angoli retti in Paradiso. Sembrerebbe strano, vero? Ci hanno insegnato la rettitudine del Cielo e invece non è così. Non possiamo certo pensare al Paradiso in termini geometrici! Sarebbe paradossale, come misurare l'altezza morale con il metro.

Ora che tutto è confuso fin dalla premessa, posso liberamente parlare d'altro.

In questo momento sto pensando alle cipolle di Tropea, che non ho ancora capito, pur essendoci appena stato (a Tropea), se sono tonde oppure oblunghe. Ne ho viste di entrambi i tipi. Mah!

Le cipolle di Tropea sono prodotte prevalentemente tra Briatico e Capo Vaticano (Vibo Valentia).
E io proprio là sono stato queste ultime due settimane!

Le ho assaporate. Mamma che dolci!

Le cipolle di Tropea sono dolci, facilmente digeribili e contengono ossido di azoto, molecola che facilita il meccanismo di erezione. Inoltre sono un sedativo naturale, oltre ad essere un toccasana per il cuore e le arterie.

Ma se sono così buone perché fanno piangere?

Quando si affettano le cipolle viene rilasciato un enzima. Questo, combinato alle sostanze aromatiche del bulbo, produce un gas volatile che, quando entra in contatto con l'umore acquoso presente sul bulbo oculare, si trasforma in acido solforico. Il contatto con l'acido solforico provoca una reazione di difesa da parte dell'occhio, consistente nella lacrimazione.

Aha. E' una questione di bulbi...

Che fortunati i calabresi: hanno il mare bello, le cipolle rosse e il peperoncino piccante, che loro chiamano il 'viagra calabrese'.

Che forti i calabresi!

Da Tropea mi sono portato:
- 1 kg di 'Nduja;
- 4 kg di cipolle (di Tropea);
- una trentina di peperoncini piccanti calabresi freschi (che posso fare sott'olio, mi hanno dato la ricetta);
- una confezione di peperoncini piccanti calabresi secchi (che durano un po' di più, soprattutto se la ricetta di cui sopra mi viene male);
- una forma da 2 kg di pecorino calabrese fatto con il peperoncino piccante calabrese;
- due confezioni da 500 grammi di taralli calabresi fatti con le cipolle di Tropea.

Mo così sto apposto per un po'!

Peccato solo che ora sono tornato in Veneto: mi viene già il magone!

Stamattina un mio collega calabrese mi ha detto: il Paradiso non esiste, ma se per te il Sud è più vicino del Nord al concetto di Paradiso che ti sei fatto, allora te lo devi guadagnare! E non credere che sia facile, perché ci vuole anche tanta fortuna. Cioé, non è che perché sei bravo e lavori sodo, allora trovi la soluzione ideale per il tuo stile di vita. Dipende anche dalla fortuna, non è mica matematico, hai capito?

Che saggi i calabresi!

venerdì 21 agosto 2009

Oro rosso

Franchino: ce je Youssef?
Youssef: solito casino capo... qui tutti vogliono lavorare...
Franchino: com tu à daisc? LE FEMMEN SO TUTT PU...MMAROL! Ahahahahah!
...

Youssef: che vuoi tu?
Adrian: voglio lavorare.
Youssef: hai la femmina?
Adrian: che vuoi dire?
Youssef: se non hai la femmina non lavori.
Adrian: che vuoi dire?
Youssef: tu domani porti la femmina che si fa scopare dal padrone e poi vieni a lavorare. Se la femmina piace. Se no stai a casa tua. Sono quindici euro al giorno. Vieni qui alle 7 e te ne vai quando dico io.
Adrian: ma io non ho la donna. Sono solo. Ho bisogno di lavorare.
Youssef: vedi i tuoi amici rumeni che lavorano là? Hanno portato la femmina.
Adrian: blestemat!
Youssef: spostati... che vuoi tu?
...

Catrina: Adrian, ti hanno dato il lavoro?
Adrian: no, amore... mi dispiace, mi hanno detto che non hanno più bisogno. Domani vado da Daniel, mi trova qualcosa lui.

...

Sulle origini di Berlusconi

So che sono cose ampiamente risapute in Italia e che a furia di servizi televisivi e giornalistici si rischia la noia...

Ho trovato quest'altro sito che parla delle stesse cose.

http://www.narcomafie.it/articoli_2005/dos_09_2005.htm

Che palle! Possibile che alcuni italiani non l'abbiano ancora capito che a noi piace così?

Ma quale mafia e mafia! La mafia è lo Stato! Lo vogliamo capire o no? La mafia, se esiste come ce la disegnano, è una delle poche cose veramente patriottiche del nostro paese! L'Italia nasce con la mafia. E' come la pizza, come Andreotti, come la Democrazia Cristiana.

Potete pensare all'Italia senza queste cose?

Ma dai!

mercoledì 19 agosto 2009

Il pensiero positivo

- Massi, tu devi pensare positivo!
- Cioé?
- Il tono di voce, un po' più brillante, sorridi di più.
- Così la vita mi sorriderà?
- E certo!
- Ah, così va bene? ... di più? No di più mi vergogno, si vedono i denti storti!
- Ecco, vedi? E' proprio questo che non va.
- Cosa? I denti storti?
- Ma no pirla! Devi trovare un tuo equilibrio, non pensare all'effetto, agli altri, fai che tutto scorra con naturalezza, da dentro a fuori, da fuori a dentro...
- Ah...
- Vestiti con cura, non trasandato, raditi tutti i giorni, guardati allo specchio e convinciti che ogni giorno può riservare una sorpresa positiva, che c'è una sfida nuova, che puoi vincere.
- Ho giocato al Superenalotto, una schedina con cinque giocate. Ho anche scelto il numero 'star'!
- Si... va bene... è un inizio... non intendevo proprio questo...
- Beh, infatti ogni volta mi sembra di perdere...
- Di nuovo! Non capisci. Così parti sconfitto, allora non giocare nemmeno!
- Dici che il mio umore può influire sulle palline gialle dei monopoli di Stato?
- Se la metti sempre sul sarcastico, allora basta, non ne parliamo più.
- Ma no, dai, scusa, è che ultimamente...
- Basta! Dietro ogni avvenimento c'è sempre un motivo, un messaggio da capire, una lezione. E un fatto negativo può trasformarsi in qualcosa di inaspettato ed estremamente positivo!
- Quindi magari quando sono andato in tabaccheria per giocare la schedina, forse ho perso quei dieci minuti che mi hanno salvato la vita? Che magari uscendo in strada un attimo dopo sarei stato, che so? investito?
- Scherzi?
- Si.
- ...
- ...
- Va beh. Senti. Ad esempio: non pensare sempre agli eventi negativi che hai vissuto ultimamente, pensa ad altro. Pensa al futuro, non fossilizzarti sul passato e nemmeno solo sul presente. Che il passato sia una lezione, non un continuo rimorso o rimpianto.
- Inutile piangere sul latte versato?
- Basta, mi hai rotto il cazzo, sei sempre così... disilluso...
- Quando mi suggerisci di pensare positivo mi fai venire in mente la co-protagonista isterica di American Beauty, che è un fallimento come venditrice e fa training autogeno prima di incontrare i clienti. Sono in gamba! Sono fantastica! Vincerò. Venderò quell'appartamento!
- E poi?
- Poi non vende e le viene una crisi isterica! Mi sembra che uccida il marito o non so, non ricordo bene, ma finisce male... Mi fa pena! Le cose vanno male e lei nega la sua situazione. Ti procura un riso amaro... E' veramente penoso questo atteggiamento di negare la realtà e di sorridere alle sventure della vita... Penso che il pensiero negativo sia invece estremamente affascinante, dolce e malinconico, gravido di poesia, di speranza che le cose andranno meglio. Il senso delle cose, anche quando non vanno bene, ti arricchisce, ti fa gustare quello che poi verrà di buono e di positivo. Cose così, saranno banali, ma ci credo...
- Inutile! Sei senza speranza!
- Lo vedi ... ?
- ... ?
- ...
- Ma vaffanculo!
- Ecco!


lunedì 17 agosto 2009

Tolleranza Zero a Milano!

Leggo sul giornale di una maxi operazione di polizia e carabinieri. Perquisizioni e sequestri nel regno dello spaccio milanese, il ghetto di Milano che si trova in zona viale Fulvio Testi, periferia Nord della città.

"Per circa quattro ore 140 tra poliziotti e carabinieri, con il contributo di quattro unità cinofile e un elicottero, hanno perquisito 12 appartamenti e controllato diversi garage. (...) Indispensabile l’aiuto dei vigili del fuoco per farsi largo davanti a ingressi sigillati."

Ecco il bottino:
- 3,5 grammi di cocaina (si avete letto bene, "grammi");
- una mitraglietta Skorpion con proiettili e silenziatori "di ottima fattura";
- un bilancino di precisione.

Però!!! Sono spesi bene i nostri soldi!!! Sti cazzi!

Un buon giornalista non prezzolato (ma ce ne sono?) si domanderebbe: visto che sicuramente non ci prendono per rimbambiti, forse... c'è una talpa? E se non c'è la talpa... dove è finito il resto ?!?!?!?!?!?

Mannaggia, mannaggia...

Fonte: Lastampa.it del 14 agosto

venerdì 14 agosto 2009

Aforismi impossibili

I treni italiani sono come le pizze, se arrivano, arrivano quando ti accendi una sigaretta.

L'abito lo fa il monaco.
Neurasia

mercoledì 12 agosto 2009

L'uomo bidimensionale

Il Sig. Ragni ha un armadio con cinque completi blu estivi e cinque completi blu invernali, cinque camice bianche estive e cinque camice bianche in doppio ritorto per l'inverno. Cinque cravatte blu, tre scarpe nere invernali e tre estive. Stessi modelli, stesse marche, stesso negozio.

La mattina si sveglia, al secondo spaccato, doccia, boxer, la faccia quadrata dai lineamenti perfettamente regolari, si specchia e si rade con sicurezza e determinazione. Le basette al millimetro.

Apre l'armadio e non ci sono dubbi: ogni uguale combinazione è numerata per giorno: uno è lunedì, due è martedì, tre è mercoledì.

Così è tutta la sua vita, immagino. Così apparentemente perfetta è la sua esistenza, così geometricamente piatte e regolari le sue aspettative, così solida la sua percezione di uomo realizzato. Il lavoro giusto con uno stipendio appropriato, la moglie giusta - che produce corna perfettamente simmetriche, il figlio giusto - tra qualche anno sarà un tossico, la vacanza giusta - Albarella, il SUV modello parallelepipedo con le gomme; tutto appropriato, tutto quadra, senza una piega. Almeno apparentemente.

E' convinto che tutto ciò sia merito suo - non sa che la vita è essenzialmente una miscela di tre quarti di culo e un quarto di predisposizione al culo. E anche fosse... ma certo! tutto questo è certamente merito suo! Sai che roba.... il suo mondo scorre via liscio come un tubo di scarico perfettamente calibrato.

Lo incrocio ogni giorno e ogni volta, come se fosse la prima, lui osserva il mio passo lento e sul suo quadrato facciale si disegna un taglio obliquo perfettamente regolare, tipo:

[>:-/]

So cosa si materializza nel suo cervello bidimensionale: "Ah, se tutti fossero come te, Massimiliano!". Quale forma di rimprovero è più stupida di una frase del genere: "Se tutti fossero come te!".

Già, se tutti fossero come me, penso, "minimo minimo la mia ragazza sarebbe confusa!"

Un giorno la faccia quadrata ebbe il coraggio di dirmelo: "se tutti fossero come te...". Al che gli risposi, con voce ferma e decisa:

L'ABITO LO FA IL MONACO! LO SAI? L'ABITO LO FA IL MONACO!!!

Lui rimase atterrito, con la certezza che io fossi completamente pazzo - forse l'unica certezza sensata della sua vita. Allora io con una punta di malcelato orgoglio presi la via del bagno, per i tre minuti meglio retribuiti della giornata.

Non so per quale motivo, ma da quel giorno, l'uomo bidimensionale mi ha sempre parlato con diffidenza - e con un certo timore.


ps: nomi e cognomi, situazioni, episodi e ambienti sono frutto della mia fantasia. Se ciò è possibile...

venerdì 7 agosto 2009

Tutt'uno con excel, ma...

Sono immerso tra le celle di un foglio di calcolo. Non c'è alcuna bellezza in tutto ciò. Forse solamente il personaggio di Zamjatin "D-503", prima di ripudiare il suo perfetto mondo matematico, avrebbe potuto annotare qualche lode nei confronti di un file .xls.
Per fortuna c'è questa funzione irrazionale che è la mia mente, a limitare la bruttura dei numeri...
Se la vita si può definire anche in funzione del suo limite, allora forse anche la matematica si può definire in funzione del suo limite: la radice irrazionale della mente umana! E forse il Bello sta proprio in ciò che di indefinibile e illogico si instaura in questo artificioso meccanismo.

mercoledì 5 agosto 2009

Così anche la sinistra amerà Berlusconi!

Io lo dico da tempo, occhio! secondo me dietro tutta la telenovela sulla dinastia Berlusconi c'è un preciso disegno del premier. Lui è un genio della comunicazione (su questo ci sono pochi dubbi, anche il più acerrimo contestatore deve convenire) e quindi il fenomeno mediatico attorno al suo nome non può e non deve essere considerato 'casuale' o letto in chiave romantica...
E' un evoluzione della solita strategia mediatica, ovvero sovraesporre sempre la propria immagine approfittando di ogni occasione - perché ciò è il presupposto del suo successo. Il resto lo fa il suo grande talento, spostando la levetta del sentimento popolare sul valore "simpatia". Si tratta di un ulteriore balzo in avanti: fare in modo che anche la Sinistra (e il suo elettorato) si affezionino a Berlusconi... (ai "Berlusconi", alla Famiglia, alla Dinastia, poco importa)...

lunedì 3 agosto 2009

Il fascismo secondo Borghezio e la Tommasi

L'Italia è un paese allo sfascio. E quando il paese è allo sfascio, corsi e ricorsi, ecco che torna il fascio. Sarà una coincidenza? In tutta Europa si osserva il ritorno di vecchie ideologie reazionarie. In Italia abbiamo la Lega e uno dei suoi più degni rappresentanti, il professor Borghezio, finalmente ci aiuta a collocare il suo partito nell'attuale contesto socio-politico...

L’emittente francese Canal+, nel documentario “Europe, ascenseur pour les fachos” ha ripreso parte di un meeting organizzato dal movimento di estrema destra “Nissa Rebela” guidato da un uomo condannato per incitamento all’odio razziale. Mario Borghezio era tra gli ospiti, naturalmente (lavorare no?), perché la Lega Nord è un modello di riferimento per i movimenti neofascisti europei.. (!). Come se tutto il contesto non fosse già di per sé abbastanza ridicolo, il Borghezio ci tiene a sottolinerare che:

"IL REGIONALISMO E' SOLO UNA COPERTURA. NOI SIAMO SEMPRE I FASCISTI DI UN TEMPO ".

Non avevamo dubbi a giudicare dallo sguardo fiero ma un po' opacizzato... In questa missione, lui è in buona compagnia, a veder certi sindaci o ex-sindaci...
Ma noi stiamo tranquilli! A raccontarci di questa evoluzione (involuzione) storica si candida una degna rappresentante della cultura del nostro paesello: la sexy morona Sara Tommasi (un altro bel prodotto della professoressa Ventura).

La Tommasi, laureata in economia alla Bocconi (e ora capisco meglio i motivi del declino dell'economia italiana, quando per anni i top manager sono stati presi dalla crema bocconiana... con vanto anche!), durante una ripresa televisiva annuncia: «Farò un film sul fascismo, famoso periodo storico degli anni Cinquanta...».

Auguri a tutti!

venerdì 31 luglio 2009

La malmostosa da Merano

Segno dei tempi, di una generazione, di un paese. Pugno sul petto "perché sono orgogliosa di essere italiana" e prossimo trasferimento negli USA "per cambiare aria". Sarà la consueta retorica della "Patria"? Saranno i soldi degli sponsor che l'attendono? Sarà l'età? Sarà l'educazione?

La Pellegrini aveva detto "Io l'italiana più forte della storia". La perdono perché non ha conosciuto alcune ragazze che conosco io.

Le vere Signore dello sport italiano hanno commentato:

"E' il suo momento. Si sente la regina. Mi sembra molto si cura di sé, ma è una ragazza giovane. Io non sono appassionata dei confronti sulla base di vittorie e medaglie." Debora Compagnoni - tre titoli mondiali e tre olimpici.

"Non vorrei commentare le sue parole. Vorrei parlare del bellissimo momento dello sport femminile. Stiamo vincendo noi donne." Josefa Idem - cinque titoli mondiali e uno olimpico.

L'ammiro perché mentre io mi sono sempre sentita inferiore, lei si sente superiore. Non si possono confrontare sport diversi. La grandezza di un campione sta nel rispettare i risultati degli altri. Stefania Belmondo - cinque titoli mondiali e due olimpici.

Già, un campione si vede anche dal rispetto.

"Sono delusa dalle mie compagne, mi aspettavo molto di più da loro, non si possono fare tempi sull'1'59", così non si va da nessuna parte". Federica Pellegrini - due titoli mondiali e uno olimpico.

venerdì 24 luglio 2009

Finalmente una buona notizia: possiamo toccare le colleghe!

L'impiegato che in ufficio tocca le colleghe non rischia comunque una condanna per violenza sessuale. A patto, però, che nel suo comportamento non ci sia "ebbrezza sessuale". (segui la notizia sul link)

Insomma possiamo toccare le colleghe, basta che non ci sia libido! Ma ovvio no? Cosa ci voleva a stabilirlo una volta per tutte!? Dopo tanto sudiciume finalmente una buona notizia!

Immagino che la libido sarà dimostrata solo se la presunta vittima riuscirà a dimostrare l'incombente ebbrezza sessuale dell'attentatore, ad esempio con una foto di lui/lei sbavante e con la lingua di fuori... O grazie alla registrazione di lui che urla invasato "vieni qui bella porcellona!".

Ma signori, suvvia! Dopo una settimana di duro lavoro, quale miglior 'toccasana'?

Dopo uno sfogo del direttore o una mancata promozione, cosa c'è di meglio che passare di fianco alla signorina Silvani di turno e, distrattamente, mollarle una bella pacca sul ....?!?!?

Buon week end!

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giovedì 23 luglio 2009

Il cavallo di Orazio

E' proprio vero che la vita è un insieme mistico. Senza scomodare troppo Jung o Edward Lorenz, ma semplicemente basandoci sulle nostre vicissitudini quotidiane, credo che tutti possiamo testimoniare quanto il nostro mondo sia ricco di episodi unici, strani, meravigliosi o terribili, irripetibili, inspiegabili (forse) - eppure collegati, magicamente collegati.


Un paio di settimane fa ho vissuto uno dei momenti più tristi della mia vita, la perdita di una persona cara, uno dei miei quattro punti cardinali: quello che per me rappresenta la fierezza, la determinazione, l'ostinatezza, a volte la sfacciataggine, la testa alta sopra ogni ingiustizia o sopruso. Da quel giorno, ho visto chiaramente questa 'eredità' scorrere in me, come qualcosa che... c'era già, ma di cui non avevo ancora immagine e consapevolezza. A modo mio credo nell'immortalità dell'anima.

"Massimiliano, prima della guerra, a casa mia la foto del Duce non ce la volevamo. Noi siamo sempre stati una famiglia di persone libere. Dopo che qualcuno fece la spia, il medico non venne più a visitarci. In piazza ci tiravano i sassi. Ma io le guardavo negli occhi quelle bestie. Dopo la guerra, invece, loro si vergognavano..."

"Il nonno ha combattuto per l'Italia e poi da partigiano ha fatto il suo dovere per liberare questo paese. Da soldato era amico di tutti, veneti, milanesi, toscani, siciliani, di tutti. Ci trasferimmo a Milano fieri e con tanta speranza. Ma qui ci trattavano male, non parlavano con noi, non ci affittavano le case, ci davano la frutta marcia. Io le guardavo negli occhi quelle bestie..."

Mia nonna era fatta così.

Per commemorarla, una persona carissima (che approfitto per ringraziare ancora) mi ha spedito una stupenda citazione di Orazio. Purtroppo lì per lì non colsi quanto fosse profonda e significativa... Poi ho capito.

"Un cervo, dopo aver vinto in battaglia un cavallo, lo teneva lontano dal pascolo comune, finché il perdente in quell'estenuante contesa implorò l'aiuto dell'uomo e ne accettò il morso; ma dopo che finalmente riuscì a venirsene via dal nemico, superbo vincitore, non poté più rimuovere dal dorso il cavaliere né dalla bocca il morso. Così chi temendo la povertà rinuncia alla libertà che vale più dell'oro, da stolto si porterà addosso un padrone e lo servirà per sempre, poiché non saprà accontentarsi di poco." [Orazio - Epistole, I 10]

Quinto Orazio Flacco nacque a Venosa, nel primo secolo avanti Cristo.
Venosa è il paese nativo di mia nonna.
Quante cose si tramandano nello spirito di un popolo...

Un paio di giorni fa ho utilizzato questa stessa citazione per sostenere l'appello di VicenzaPiù (un settimanale di Vicenza) sulla questione No Dal Molin. Ci andava a meraviglia. I promotori di questo appello sostengono infatti - e a ragione - che il raddoppio della base militare USA sia il segno dell'incapacità di Vicenza (ma anche del nostro Paese e del nostro stesso sistema socio-economico) di costruirsi una strada autonoma e alternativa al modello imperante, costringendoci a essere succubi di imposizioni che senz'altro peggioreranno la qualità della nostra vita. In breve, per inseguire il miraggio di un paio di miseri appalti (che ovviamente andranno a ingrassare i soliti porci), sputtaniamo ancora una volta la nostra libertà!


E qualche ora fa ci pensavo ancora: gli italiani amano certi personaggi politici ("Io sono un uomo vero"), perché un po' ci si riflettono - vorrebbero grufolarci assieme. Gli italiani sono immaturi ma si credono furbi, come quei bambini che rubano la marmellata di nascosto o che spiano dal buco della serratura. Uno buon psicanalista dovrebbe scrivere la storia di questo paese, dal Risorgimento in poi, altro che!


Si, siamo un popolo di pecoroni, al cui confronto anche il cavallo di Orazio aveva una sua dignità!


E d'altra parte, anche la nonna ha sempre detestato i nostri governanti!
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