lunedì 28 febbraio 2011

Malinconia

Gemme di un fiume garbato,
i tuoi occhi - li vedo ancora -,
scuri e gentili,
luminosi e sicuri.

Il tempo li ha sporcati, 
come i fiori di strada.

E a me, viandante senza ponti,
senza più carte da consultare,
non resta che un riflesso,
ma come l'acqua fugge via.

Se fosse vero,
che il fiume è gentile,
che la via poi scende,
non starei qui,
a fissare quel riflesso,
in un tempo infinito,
illuso di catturarlo
e di morirci dentro.

lunedì 21 febbraio 2011

Oh... che meraviglia... contro lo stress della vita quotidiana...




Tu dimmi quando, quando

dove sono i tuoi occhi e la tua bocca

forse in Africa che importa.



Tu dimmi quando, quando

dove sono le tue mani ed il tuo naso

verso un giorno disperato

ma io ho sete

ho sete ancora.



Tu dimmi quando, quando

non guardarmi adesso amore

sono stanco

perché penso al futuro.

Tu dimmi quando, quando

siamo angeli

che cercano un sorriso

non nascondere il tuo viso

perché ho sete, ho sete ancora.



E vivrò, sì vivrò

tutto il giorno per vederti andar via

fra i ricordi e questa strana pazzia

e il paradiso, che non esiste

chi vuole un figlio non insiste.



Tu dimmi quando, quando

ho bisogni di te almeno un'ora

per dirti che ti odio ancora.



Tu dimmi quando, quando

lo sai che non ti avrò e sul tuo viso

sta per nascere un sorriso

ed io ho sete, ho sete ancora.



E vivrò, sì vivrò

tutto il giorno per vederti andare via

fra i ricordi e questa strana pazzia

e il paradiso, che non esiste

chi vuole un figlio non insiste.

martedì 15 febbraio 2011

Milleproroghe: altra sveltina a Lega e mafie

(fa sempre piacere riproporre ogni tanto questa perla d'annata)
Il postribolo di Stato - ovvero il Governo Berlusconi - si prostituisce ancora a Lega e mafie. Nel cosiddetto decreto Milleproroghe, così chiamato per nascondere meglio di cosa tratta (poi ci pensa Scondinzolini a oscurare la Rai), è stato infilato l'ennesimo condono sugli abusi edilizi (che si concentrano nelle regioni dove governa l'asse mafia-stato) e un'ulteriore proroga sulle multe relative alle quote latte.

Berlusconi condona gli abusivi e l'illegalità (quindi direttamente le mafie) e sputa in faccia agli italiani onesti, ancora una volta (i governi berlusconi sono particolarmente affezionati a condoni, scudi fiscali, ecc...). L'ennesima indecenza che darà un segnale devastante e incentiverà colate e colate di cemento abusivo in tutto il paese e soprattutto in certi bacini elettorali cari al puttaniere.

Inoltre, sappiamo che i principali sponsor della Lega sono proprio quelle grandi cooperative di produttori di latte del Nord omaggiate dal regimetto di Bossi con queste continue deroghe sulle quote latte. Alla faccia delle aziende serie e oneste... Non è questa un'ulteriore tassa ai danni dei contribuenti italiani che dovranno accollarsi le pesanti multe dell'UE per il mancato adeguamento alle normative europee?

Ma che parliamo a fare.... Appendiamoli per i coglioni, a partire da chi li vota!

lunedì 14 febbraio 2011

Suor Eugenia Bonetti - 13 febbraio 2011 - Piazza del Popolo a Roma

>> Riporto questo bellissimo, commovente, forte e coraggioso intervento, perché anch'io rivendico il mio naturale diritto alla moralità, che non è moralismo. E si vergogni chi è senza vergogna! 


Suor Eugenia: "Donne, non merci"

(da Famiglia Cristiana)

Suor Eugenia Bonetti si occupa della tratta di donne e minori: "La prostituzione del corpo e dell'immagine della donna è ormai diventata parte integrante della cultura di questo Paese".


13/02/2011


Famigliacristiana.it pubblica l'intervento di suor Eugenia Bonetti in piazza del Popolo, a Roma, durante la manifestazione in difesa della dignità della donna.





Il mio saluto caloroso e affettuoso e il mio grazie a tutto il mondo femminile qui presente per chiedere il rispetto per la dignità della donna. Sono suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, vissuta in Africa per 24 anni, dal 1993 impegnata in un centro Caritas di Torino dove ho conosciuto il mondo della notte e della strada e dove ho incontrato il volto, le storie, le sofferenze, la disperazione e la schiavitù di tante donne portate in Italia con il miraggio di una vita confortevole per trovarsi poi nelle maglie della criminalità.

Dal 2000 lavoro a Roma come responsabile dell’Ufficio “Tratta donne e minori” dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) per coordinare il servizio di centinaia di religiose che operano sulle strade, nei centri ascolto, nei centri di detenzione ed espulsione e soprattutto nelle case famiglia per il recupero di tante giovani vite spezzate.

Sono qui a nome di queste suore che ogni giorno operano silenziosamente e gratuitamente con amore, coraggio e determinazione nel vasto mondo dell’emarginazione sociale per ridare vita e speranza. Sono qui per dare voce a chi non ha voce, alle nuove schiave, vittime della tratta di esseri umani per sfruttamento lavorativo e sessuale, per lanciare un forte appello affinchè sia riconosciuta la loro dignità e ripristinata la loro vera immagine di donne, artefici della propria vita e del proprio futuro. A nome loro e nostro, che ci sentiamo sorelle e madri di queste vittime, diciamo basta a questo indegno e vergognoso mercato del mondo femminile.

Questo grido nasce dalla nostra esperienza concreta, dalla nostra vita vissuta ogni giorno a contatto con tante giovani trafficate e sfruttate dai nostri stessi stili di vita e alle quali sono negati i fondamentali diritti umani. Purtroppo l’immagine che viene trasmessa in tanti modi e forme, dai media, dalla pubblicità e dagli stessi rapporti quotidiani tra uomo-donna è l’immagine del corpo della donna inteso solamente come oggetto o strumento di piacere, di consumo e di guadagno, misconoscendo invece l'essenziale che lo stesso corpo umano racchiude: una bellezza infinita e profonda da scoprire, rispettare, apprezzare e valorizzare.

Le costanti notizie di cronaca che in queste ultime settimane si susseguono in modo spudorato sui nostri giornali e nelle trasmissioni televisive e radiofoniche ci sgomentano e ci portano a pensare che siamo ancora molto lontani dal considerare la donna per ciò che è veramente e non semplicemente un oggetto o una merce da usare. Quale immagine stiamo dando della donna e del suo ruolo nella società e nella famiglia a prescindere dai fatti di cronaca, dalla veridicità o meno di ciò che ci viene presentato?

In questi ultimi tempi si è cercato di eliminare la prostituzione di strada perché dava fastidio e disturbava i sedicenti benpensanti. A abbiamo voluto rinchiuderla in luoghi meno visibili, pensando di aver risolto il problema, ma non ci rendiamo conto che una prostituzione del corpo e dell’immagine della donna è diventata ormai parte integrante dei programmi e notizie televisive, della cultura del vivere quotidiano e proposta a tutti, compresi quei bambini che volevamo e pensavamo di tutelare. Tutto questo purtroppo educa allo sfruttamento, al sopruso, al piacere, al potere, senza alcuna preoccupazione delle dolorose conseguenze sui nostri giovani che vedono modelli da imitare e mete da raggiungere.

La donna è diventata solo una merce che si può comperare, consumare per poi liberarsene come un qualsiasi oggetto “usa e getta”. Troppo spesso la donna è considerata solo per la bellezza e l’aspetto esterno del suo corpo e non invece per la ricchezza dei suoi valori veri di intelligenza e di bellezza interiore per la sua capacità di accoglienza, intuizione, donazione e servizio, per la sua genialità nel trasmettere l’amore, la pace e l’armonia, nonché nel dare e far crescere la vita. Il suo vero successo e il suo avvenire non possono essere basati sul denaro, sulla carriera o sui privilegi dei potenti, ma deve essere fondato sulle sue capacità umane, sulla sua bellezza interiore e sul suo senso di responsabilità.

Durante questi lunghi anni di impegno e servizio alla donna la nostra rete di religiose si è allargata e consolidata non solo in Italia ma anche nei Paesi di origine, transito e destinazione. Abbiamo creato le basi per un vero lavoro educativo di informazione, prevenzione e reintegrazione, come pure di condanna per quanti, in modi diversi, usano e abusano del corpo della donna la cui dignità non si può mercanteggiare o pagare perché è un dono sacro da rispettare e custodire. Non possiamo più rimanere indifferenti di fronte a quanto oggi accade in Italia nei confronti del mondo femminile. Siamo tutti responsabili del disagio umano e sociale che lacera il Paese.

E’ venuto il momento in cui ciascuno deve fare la sua parte e assumersi le proprie responsabilità. Per questo come religiose rivolgiamo un forte appello alle autorità civili e religiose, al mondo maschile e maschilista che non si mette in discussione, alle agenzie di informazione e formazione, alla scuola, alle parrocchie, ai gruppi giovanili, alle famiglie e in modo particolare alle donne affinché insieme possiamo riappropriarci di quei valori e significati sui quali si basa il bene comune per una convivenza degna di persone umane, per una società più giusta e più libera, con la speranza di un futuro di pace e armonia dove la dignità di ogni persona è considerato il primo bene da riconoscere, sviluppare, tutelare e custodire.

A tutti il mio grazie per la vostra attenzione e per il vostro impegno a favore della dignità della donna.

suor Eugenia Bonetti

giovedì 3 febbraio 2011

Il federalismo nucleare


Notizie fresche di questi giorni - di cui una di poche ore fa-: il nulla di fatto della "bicameralina" sul federalismo e la sentenza della Corte costituzionale sul decreto legislativo 31/2010 sul nucleare, che sancisce che le Regioni devono esprimere "il proprio parere in ordine al rilascio dell'autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio degli impianti nucleari". Di più, solo dopo la raggiunta intesa tra Regioni, Province e Comuni, l'Agenzia per la sicurezza nucleare potrà esprimere il proprio parere sulla certificabilità dei siti.

Zaia, in pieno trasporto da paladino dei veneti, ha già annunciato che nella "sua" regione non ci sarà il nucleare! Magari spera che qualche povera contrada del meridione, in cambio di qualche favore da parte dello Stato (che so, una nuova cassa per il mezzogiorno nucleare?), accetti di far installare le centrali nucleari sul proprio territorio. Proviamo a indovinare? La campania? La sicilia? La calabria?

E il federalismo bocciato dalla Bicameralina? Non è altro che l'ennesima ca##ata di questo governo e di questi incompetenti che non sanno nemmeno parlare, figurarci presentare un disegno di legge riformatore. Basta guardarli in faccia, Calderoli, Bossi, Cota... Roba da panico vero!

Una proposta di federalismo che si sintetizzava nella possibilità data alle Regioni di poter aumentare l'addizionale Irpef per rientrare dai tagli di Tremorti (come lo definisce Grillo). Un federalismo ipocrita in puro stile Lega-PDL dove le regioni possono aumentare le tasse (e le imprese non pagarle) e lo Stato in parallelo può continuare a fare quello che vuole, magari compresa l'ennesima cassa per quel mezzogiorno serbatoio di scambio-voti dell'altra anima del governo, il partito du pilu! Ben altra cosa rispetto al Federalismo immaginato da Cattaneo, Miglio ecc... dove le competenze regionali dovevano essere nette e in competizione virtuosa con lo Stato! Qui l'unica divaricazione netta è quella che allegramente stanno cercando di fare ai danni dei nostri culi (più o meno flaccidi), puntualmente presi di mira quando si tratta di riparare ai danni dei politici!

Bastaaaaaa! Voglio la fusione a caldo del Governo e della Lega, subito! Se ci fosse un presidente della Repubblica....