martedì 28 aprile 2009

Il ciclo della vita

Qualche giorno fa, riflettendo sulla mia vita lavorativa, mi è venuto in mente un maneggio che si trova dalle mie parti, più o meno tra le province di Milano e Varese, in una zona invasa da centri commerciali che fanno da apripista all'aeroporto di Malpensa. Ci vado ogni tanto perché è dove mia sorella tiene il suo stracoccolato cavallo. In particolare ho rivangato - e il termine ci azzecca veramente - un aspetto della vita 'rurale' di quel posto che mi aveva parecchio colpito un giorno d'estate di qualche anno fa: il ciclo biada-cavallo-concime-biada! Ogni cavallo sta nella sua stalla, ogni stalla ha una grata, attraverso la grata il non-ancora-concime del cavallo cade in una botola e finisce su un nastro trasportatore che raccoglie i frutti di tutte le stalle e li deposita in un container. Ogni settimana il proprietario del maneggio porta il container al contadino, il quale lo ricambia con tanta buona biada per i cavalli, e via così, in un ciclo continuo biada-cavallo-concime-biada-cavallo, ecc...
Non posso saperlo per certo, ma mi piace immaginare quelli del maneggio e i contadini che, approfittando di queste occasioni di baratto, si ritrovano sotto una veranda a bere vino e mangiare carne alla griglia, con insalata di pomodori rigorosamente coltivati in loco. Sono i frutti visibili e commestibili del loro lavoro - e del cavallo... - e, seppur ingenuamente, credo che in questa semplicità vi sia una serenità esistenziale che io invidio da matti.

E' talmente affascinante che mi verrebbe voglia di un cambiamento radicale, smettere i grigi panni del bancario e, letteralmente, riconquistare la terra, ma non in senso intelletualoide-snob-falso-nostalgico-bucolico! Veramente! Andare a zappare, a far lavorare queste braccia rubate all'agricoltura, restituirle alle mansioni da cui furono idealmente strappate per la smania di emancipazione della classe operaia a cui appartenevano i miei. Anzi per la liberazione di un'intera cultura finto-post-agricola per cui: 'ragioniere' buono e 'contadino' o 'idraulico' no buono. Ma perché?! Avrei potuto 'frequentare' la Scuola Radio Elettra e chissà, forse ora sarei un ricco elettricista evasore del fisco oppure un rampante politico della Lega! Avrei potuto fare tante cose, vent'anni fa non c'era una vera crisi del lavoro, bastava scegliere bene e avere un po' di testa. Avrei potuto seguire quel compagno di scuola nel suo sogno - oggi realizzato - di metter su una fattoria con camere, allevare un paio di vacche da esposizione, qualche anatra per il ragù e un bel maialetto per il carrè arrosto!

Abbiate pietà!

giovedì 23 aprile 2009

Una proposta sconvolgente per moralizzare il mercato e migliorare l'economia!

Gibba: ti propongo un argomento

Barba: xxxx?

Gibba: perchè non c'è una legge che impone che lo stipendio massimo di un dirigente non può essere superiore al X% dell'ultimo lavoratore stipendiato dell'azienda? esempio: un operaio della Fiat neoassunto prende 800 euro? Marchionne non può prendere più di 800 x TOT volte. fissiamo il TOT. TOT = 100 per esempio

Barba: 80 mila al mese

Gibba: così Marchionne non prende più di 80k euro

Barba: giusto anche troppi

Gibba: ne vuole di più? alza lo stipendio minimo aziendale e mette tutto a bilancio. cosa ne pensi?

Barba: sarebbe bello, giusto, eticamente corretto

Gibba: diciamo che invece che una "legge" potrebbero imporlo a livello di "certificazione" che fa più fico

Barba: bella idea

Gibba: "ISO etica"

Barba: molto marketing

Gibba: potrebbe essere solo uno degli aspetti di certificazione etica

Barba: fico sarebbe da proporlo

Gibba: tu pensalo in grande a livello multinazionale una NIKE di turno non potrebbe sottopagare degli indiani a 100 dollari al mese se non limitando a 10 mila dollari al mese lo stipendio dei suoi AD o DG

Barba: beh è geniale! il barbacertificato

Gibba: ti spiego: più un azienda è locale più sarebbe vantaggiata, più è globale più è penalizzata

Barba: certo

Gibba: perché è ingiusto che tu qui fai il parruccone senza rischi e ti becchi i milioni e quelli che si fanno il culo in bangladesh si cuccano 100 dollari. vuoi i milioni? mi sta bene però i tuoi operai sono premiati e ben tenuti e si beccano i millini pure loro, altrimenti significa che stai facendo il xxxxxx col culo degli altri. se ti becchi i milioni significa che l'azienda va a gonfie vele, quindi puoi permetterti di pagare bene i tuoi dipendenti, se invece non puoi allora non te li becchi pure te e tiri la cinghia. poi regola due: il tuo stipendio di dirigente viene incrementato/decurtato in proporzione al livello di assunzione/licenziamento. se la tua azienda contribuisce a creare occupazione tu vieni premiato, se diventa un costo sociale vieni penalizzato

Barba: a frustate!


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Se anche tu sostieni questa proposta, scrivi a Neurasia (info@neurasia.it), copia questo articolo e invialo a tutto il mondo citando www.neurasia.it.

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NdA: alcuni articoli sono spesso tratti da conversazioni 'chat' tra gli autori e per preservare il realismo di queste chat si è deciso di lasciare i testi inalterati, errori e strafalcioni compresi!

NdA2: indovinate le parole censurate e vincete un caffè col Gibba o col Barba o con tutti e due!

mercoledì 22 aprile 2009

Chiamata Telecom - un esempio da seguire

Oggi mi è arrivata questa cosa via email. Divertente. Ci vuole pazienza però.... :)

In neretto: un cittadino esemplare!

- Pronto?
- Buongiorno, è lei il titolare della linea?
- Sí, sono proprio io- Mi può dire il suo nome, per favore?
- Giuseppe Luigi
- Signor Giuseppe Luigi, la chiamo dalla Telecom per offrirle una promozione che consiste nella installazione di una linea addizionale in casa sua, con la quale lei avrà diritto a...
- Mi scusi se la interrompo, Signorina, però, esattamente chi è lei?
- Il mio nome è Silvina (Cognome), della Telecom e stiamo chiamando...
- Silvina, mi perdoni, però per nostra sicurezza avrei piacere di controllare alcuni dati prima di continuare la conversazione, le dispiace?
- Non ho nessun problema, Signore
- Da quale telefono mi chiama? Nel display del mio telefono compare “NUMERO PRIVATO"
- Il mio interno è il xxxx
- Per quale Ufficio Telecom lavora?
- Telemarketing Attivo
- Mi potrebbe dare il numero di matricola quale dipendente lavoratrice di Telecom?
- Signore, mi perdoni, temo che tutta quest’informazione non sia necessaria...
- Allora con tanto dispiacere dovrò mettere giù, perchè non ho la certezza di parlare con una lavoratrice della Telecom
- Però io le posso garantire...
- Veda Silvina, ogni volta che io chiamo la Telecom, prima di poter iniziare qualsiasi reclamo, sono obbligato a fornire i miei dati a tutta una legione di impiegati...!
- Sta bene, Signore, il mio numero di matricola è il xxxxxxxx
- Un momento mentre lo verifico, non stacchi, Silvina... (Due minuti)
- Un momento per favore, tutti i componenti in casa in questo momento sono occupati... (Cinque minuti)- Signore?
- Un momento ancora per favore.....- Però... Pronto Signor...!
- (Nessuno le presta attenzione …..)
- Sí Silvina, grazie per l’attesa, i nostri sistemi sono un po’ lenti oggi... Qual era il motivo della sua chiamata?

- La chiamo dalla Telecom, stiamo chiamando per offrirle la nostra promozione “Linea Addizionale”, con la quale lei ha diritto all’uso di un’altra linea a costo molto conveniente. Lei Sarebbe interessato Giuseppe Luigi?
- Silvina, desidero parlarne con mia moglie, che è la responsabile della sezione acquisti prodotti tecnici della casa; per favore, attenda, non metta giù. (Giuseppe Luigi posiziona l’auricolare del telefono davanti ad un lettore digitale e mette il CD di Caribe Mix 2004 con il Repeat attivato)
- Dopo due MINUTI!!!, la moglie prende la cornetta telefonica
- Perdoni l’attesa, mi può dire il suo numero telefonico poichè nel display del mio telefono appare soltanto "NUMERO PRIVATO".
- xxxx
- Grazie, Con chi sto parlando?
- Con Silvina
- Silvina chi?
- Silvina (Cognome) (con una certa irritazione nel tono di voce)
- Qual è il suo numero di matricola quale lavoratrice dipendente di Telecom?
- xxxxxxxx (ancor più irritata)
- Grazie per l’informazione, Silvina, in che cosa posso esserle utile?
- La chiamo da Telecom, stiamo chiamando per offrirle la nostra promozione “Linea Addizionale”, con la quale lei avrà diritto ad un’altra linea. Sarebbe interessata?
- Desidero introdurre la sua domanda nel nostro programma dei Nuovi Acquisti e fra alcuni giorni noi prenderemo contatti con lei. Posso annotare il numero di accettazione al programma per favore?... Pronto?, Pronto?
- TU...TU...TU...TU...

lunedì 20 aprile 2009

I personaggi di Neurasia: Dario e lo specchio

Dario è ossessionato dagli specchi e da qualsiasi superficie capace di riflettere la sua immagine. Quando passeggia non perde occasione per controllare che tutto sia ancora a posto: un ciuffo di capelli stirato male, come se volesse fuggire dalla folta criniera corvina, il finto luccichio delle lenti a contatto viola, la polo infilata nei jeans, senza pieghe e soprattutto l'espressione... mi raccomando, questa volta non mi devono prendere in giro! Quando attraversa il corridoio di casa, dal bagno alla cucina, rallenta quasi impercettibilmente davanti allo specchio che si trova nel disimpegno... tutto a posto? si dai, tutto ok.
Credo che la sua ossessione sia viva, come un demone irridente che abita contemporaneamente in tutti gli specchi del mondo e quando vede passare Dario si diverte ad osservarne quell'espressione così sollevata nel riconoscersi in questo surrogato del mondo: io, sono ancora io... Lo specchio-placenta!
Dario mi fa tenerezza, è un bravo ragazzo sui 35 anni, forse ha paura di quello che lo specchio non può riflettere e allora si concentra sulla propria fraterna, consueta, rassicurante immagine. Il mondo fa paura se tuo padre e il padre di tuo padre comandavano i soldati con la sicurezza che può darti una divisa con la greca infarcita di stelline. Parla con l'accento del nordest italiano, con una voce effemminata che sembra un vecchio cinquantino quando accelera per impennare e poi si spegne sull'ultima sillaba. Una cantilena che non sai mai se stia affermando qualcosa oppure faccia delle domande esistenziali: una sorta di doroteismo socratico! Il suo accento è inconsapevolmente più marcato, perché in realtà non è originario di quelle parti, è figlio di immigrati.
Lavora in uno di quei comuni del Veneto con l'accento sulla 'a'. Nonostante la difficoltà di essere impiegati statali ai tempi di Brunetta, avendo molte ferie, un orario di lavoro agevole, pochi stress, uno stipendio discreto e sicuro e una bella moglie, sarebbe ora di avere dei figli. Forse non vuole prendersi questa responsabilità. E' strano, perché lo conosco da 4 anni e dopo infinite pressioni dei suoceri sul tema 'nipotino', solo pochi giorni fa si è deciso e ha comprato la playstation: comincia a starmi simpatico!

mercoledì 15 aprile 2009

Quando cancellano la satira, cancellano la libertà


Quello che è accaduto a Vauro dovrebbe essere inaccettabile per ogni persona sana di mente.

Terremoto e Tragedia

Italia, più ti conosco e più ti odio. Più ti odio e più mi rendo conto di amarti e di non sopportarti più... Come direbbero Bono Vox, Mogol e Matteo Beccucci: sei impossibile, non posso vivere con te e senza te!!!

Un paese scosso da una tragedia terribile, nelle cui macerie scopriamo le solite cose: che siamo estremamente generosi nei momenti difficili, ma che non sappiamo affrontare la vita con senso di responsabilità.

Un ospedale costruito in una vita, preventivato 11 miliardi di lire, è venuto a costarne 196! Ed è pure stato costruito male, al risparmio!!! Crolla e non dovrebbe crollare! Quanti ci hanno mangiato?

Mentre gli italiani - quelli buoni - corrono, zappa in mano e stivali ai piedi, ad aiutare i propri connazionali, l'informazione disegna il perimetro di una tragedia che poteva essere in parte evitata, almeno per il conto delle povere vittime.

Oltre alle truffe sulle costruzioni, scopriamo che, nonostante il terremoto in zona fosse ampiamente previsto (centinaia di scosse rilevate nei mesi precedenti e un quadro che non lasciava dubbi), la protezione civile non aveva un piano di emergenza e non aveva effettuato alcuna specifica esercitazione. Otto ore dopo la tragedia, i medici dell’ospedale non avevano ricevuto aiuto e non c’erano ambulanze disponibili. Sono le testimonianze dei primari dell'ospedale intervistati da "Anno Zero". I giornali e le tv hanno glissato, anzi ora probabilmente si prepara un ennesimo editto bulgaro di Berlusconi contro Santoro!

Ma in quale Paese viviamo? Gli italiani come sempre daranno retta al pulcinella di turno, perché le persone serie, da noi, risultano noiose.... Portano tristezza, rogna... Vide o' mare quant'è bello! E poi le case crollano, i bambini muoiono sotto le macerie, le madri piangono... La responsabilità è anche di chi non dice niente, di chi nasconde la verità, di chi strumentalizza sempre tutto per i propri interessi personali e nel frattempo concima la storia perché il lutto si ripeta!

Siamo al 40esimo posto nella classifica mondiale della libertà di stampa di Reporter sans Frontière dopo Cile, Bulgaria e Corea del Sud...

Vide 'o mare quant'è belloooooo!
Spira tantu sentimentooooooo.

martedì 7 aprile 2009

Il mio testamento biologico

Considero la mia vita una somma di tutti i miei atomi, cristallizzati su un piano virtuale, in un'unica dimensione spazio-tempo che raccoglie quello che sono stato, dalla nascita alla morte.
A questa dimensione tradizionalmente fisica, vorrei aggiungere tutto quello che ho trasmesso alle persone e alle cose. Le parole, i sentimenti, le cose fatte, le cose mai fatte, ogni movimento, ogni comunicazione, insomma il mio umile, modesto, leggerissimo messaggio. Considero questo messaggio complesso come qualcosa di fisico, perché le parole, i movimenti e i sentimenti possiedono l'attributo della fisicità, come tutto del resto.
L'altrove non è altro che il luogo (o non luogo) che raccoglie tutti i nostri messaggi. Per chi non c'è più è un non luogo, un luogo mancante. Per chi rimane, questo luogo non è altro che il proprio presente, la propria memoria. L'altrove è ciò che riempie questa eterna mancanza che noi cerchiamo in Dio e nell'aldilà.
Considerando la vita umana come la capacità di trasmettere, volontariamente, un messaggio complesso (la somma di sentimenti, comunicazioni e azioni volontarie) e di intervenire quindi nel corso della Storia (sia in minima o imprecisata parte), nel caso in cui ogni mia facoltà intellettiva venisse meno oppure non fossi più in grado di comunicare volontariamente e chiaramente il mio messaggio, allora io non vorrei continuare ad essere.
A quel punto vorrei che il mio corpo potesse servire ancora a qualcosa o a qualcuno... e che il resto sia cenere.

mercoledì 1 aprile 2009

Pesce d'Aprile!

Allora.... visto che Mara si è - giustamente - lamentata del fatto che aprendo Neurasia e vedendo d'improvviso quel faccione rischiava ogni volta un colpo... ho pensato di scrivere subito un altro post... e per puro caso ho trovato questa simpaticissima vignetta su un blog... La vignetta ci azzecca in pieno...

:)))