giovedì 26 febbraio 2009

La mia preghiera

Non ho radici al cielo
e affondo...

Nel teatro deserto
sommerso dal mare
Dio ascolta il mio canto fermo

Questa è la mia preghiera!

Amore mio
salviamoci,
restiamo qui
soli
anche se è buio

Non toccare il sale!
Rimani con me!
Sai che l'anima è anche
una lacrima?
A volte
è solo una lacrima

Non tocchiamo il sale
perché il mondo è sabbia
e noi siamo...
Anima
Anima mia
legami
e fa che io viva
anche se non rido più

lunedì 23 febbraio 2009

Poesie del Gibba # 3

Accocolati,
a coccole colati,
ci calammo
con la corda in cala.
Clamore, mare e more.
Amore.
Frutto amaro, amareggiate spore.
L'onda mi prese,
tonda spuma, ancora.
Tornai a riva,
fragore e viva
frettolosa mina.
Sconcertante tonfo,
burla e risa
risalendo schiva.
Si girò.

mercoledì 18 febbraio 2009

Lettera di Oscar Wilde al suo amato - Benigni a Sanremo

Ieri sera Benigni è stato assoluto. Un uomo consapevole delle potenzialità del suo ruolo di personaggio pubblico nei confronti dello stato di disastro etico in cui viviamo, dovuto in gran parte allo squallore della politica italiana (e degli elettori italiani, in un circolo vizioso snaturato e snaturante). Un uomo consapevole della sua Responsabilità, concetto ormai dimenticato da gran parte degli italiani e soprattutto da quei pochi privilegiati che possono agire in positivo per migliorare le cose. Non tragga in inganno la circostanza che fa di Benigni un uomo attento ai suoi ritorni economici. E' un fatto assolutamente compatibile con la responsabilità civile e morale di ciascun cittadino. Grandissimo il meta piano del suo monologo, che associa la bassezza dei beceri istinti di potere dei nostri politici alla volgarità del testo di una canzone in concorso, cantata da una 'europarlamentare' della compagine governativa (sic), contrapponendo il tutto alla raffinatezza delle metafore sanremiane del passato e soprattutto all'emozionante testo della lettera che Oscar Wilde, imprigionato per omosessualità, dedicò al suo amato. Il monologo è attraversato da diversi temi, uno di questi è proprio l'omosessualità, per come è tristemente trattata nel dibattito attuale in Italia, dove si dimentica l'unica realtà umanamente importante: la dimensione affettiva e amorosa del rapporto, per concentarsi unicamente e nevroticamente sulla sola dinamica sessuale! A conferma che siamo italiani catto-sessuofobi? A ciò si contrappone la grandezza del poeta inglese e si noti la genialità implicita nell'aver citato un passo in cui Wilde evoca proprio l'Italia come meta sognata dai due amanti, come a dire che a distanza di più di un secolo noi siamo regrediti a tal punto... L'altro tema strisciante ruota attorno al Berlusconi, su cui non vorrei aggiungere altro per non imbruttire questo post. Il piano della rozzezza della nostra politica (e della nostra società) è svolto utilizzando appositamente un gergo volgare e 'popolano' (nel senso peggiore del termine), da cui risalta, per un ricercato contrasto etico-stilistico, l'alta poetica della lettera di Wilde, che potete leggere qui di seguito. Massimiliano
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Mio carissimo ragazzo, questo è per assicurarti del mio amore immortale, eterno per te. Domani sarà tutto finito. Se la prigione e il disonore saranno il mio destino, pensa che il mio amore per te e questa idea, questa convinzione ancora più divina, che tu a tua volta mi ami, mi sosterranno nella mia infelicità e mi renderanno capace, spero, di sopportare il mio dolore con ogni pazienza. Poiche' la speranza, anzi, la certezza, di incontrarti di nuovo in un altro mondo e' la meta e l' incoraggiamento della mia vita attuale, ah! debbo continuare a vivere in questo mondo, per questa ragione. Il nostro caro amico mi e' venuto a trovare oggi. Gli ho dato parecchi messaggi per te. Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato: che a mia madre non manchera' mai niente. Ho sempre provveduto io al suo mantenimento, e il pensiero che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice. Quanto a te (grazioso ragazzo dal cuore degno di un Cristo), quanto a te, ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare, parti per l'Italia e riconquista la tua calma, e componi quelle belle poesie che sai fare tu, con quella grazia così strana. Non esporti all'Inghilterra per nessuna ragione al mondo. Se un giorno, a Corfù o in qualche isola incantata, ci fosse una casetta dove potessimo vivere insieme, oh! la vita sarebbe piu' dolce di quanto sia stata mai. Il tuo amore ha ali larghe ed è forte, il tuo amore mi giunge attraverso le sbarre della mia prigione e mi conforta, il tuo amore è la luce di tutte le mie ore. Se il fato ci sarà avverso, coloro che non sanno cos'è l'amore scriveranno, lo so, che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita. Se ciò avverrà, tu scriverai, tu dirai a tua volta che non è vero. Il nostro amore è sempre stato bello e nobile, e se io sono stato il bersaglio di una terribile tragedia, è perche' la natura di quell'amore non è stata compresa. Nella tua lettera di stamattina tu dici una cosa che mi da coraggio. Debbo ricordarla. Scrivi che è mio dovere verso di te e verso me stesso vivere, malgrado tutto. Credo sia vero. Ci proverò e lo farò. Voglio che tu tenga informato Mr Humphreys dei tuoi spostamenti così che quando viene mi possa dire cosa fai. Credo che gli avvocati possano vedere i detenuti con una certa frequenza. Così potrò comunicare con te. Sono così felice che tu sia partito! So cosa deve esserti costato. Per me sarebbe stato un tormento pensarti in Inghilterra mentre il tuo nome veniva fatto in tribunale. Spero tu abbia copie di tutti i miei libri. I miei sono stati tutti venduti. Tendo le mani verso di te. Oh! possa io vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani. Credo che il tuo amore veglierà sulla mia vita. Se dovessi morire, voglio che tu viva una vita dolce e pacifica in qualche luogo fra fiori, quadri, libri, e moltissimo lavoro. Cerca di farmi avere tue notizie. Ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze; la lunga giornata in tribunale mi ha spossato. Carissimo ragazzo, dolcissimo fra tutti i giovani, amatissimo e più amabile. Oh! aspettami! aspettami! io sono ora, come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti, devotamente il tuo, con un amore immortale
Oscar
(dal "De Profundis" 29 aprile 1895)

martedì 17 febbraio 2009

Il Canemucca

Un blog davvero degno: il "Canemucca"! Il link vi porterà direttamente a una "striscia" di pura genialità!
L'autore, un artista, vive un rapporto particolare con il suo cane, orientato verso una gerarchia apparentemente rovesciata, dove il caneparlante interagisce dall'alto di un'etica, quella canina, decisamente superiore a quella umana...
Anch'io penso che il cane rappresenti uno stadio evolutivo più progredito rispetto al nostro, al mio sicuramente...
Lo si capisce da tante cose, ad esempio dal rapporto di Rosa con lo specchio. Ah, Rosa come sapete è la mia cagnolina e vedremo col tempo che questo concetto di 'appartenenza' è da rivedere totalmente! Rosa non guarda lo specchio cercando conferme e rassicurazioni sul proprio essere-nel-mondo! No, anzi, Rosa guarda lo specchio senza farsi domande, semplicemente osservando che quell'immagine riflessa, così come il supporto che la riflette, è totalmente inutile - in quel momento e forse in assoluto - e non aggiunge nulla a sé stessa come individuo vivente!
Alla prossima!

lunedì 16 febbraio 2009

Mio nonno e il tronista - tempi moderni...


Il tronista: ... perché io mi sono fatto da solo, cioé, io non ero nessuno, sono cresciuto per strada e sono diventato quello che sono diventato perché mi sono fatto il mazzo tutta la vita. Io ho imparato tutto da solo e non mi hanno insegnato nulla...


L'isolista famoso: ... perché nella vita se vuoi ottieni quello che vuoi ... perché io mi sono fatto da solo, sono venuto dal nulla e sono diventato quello che sono perché mi sono fatto un mazzo così!... non ero nessuno e non sapevo fare nulla, ora guardate!...

Mio nonno: "... ho iniziato a lavorare a 10 anni, forse prima. Raccoglievo i pomodori nel campo di papà, d'estate, poi c'era il raccolto, le olive, si faceva il vino, si facevano seccare i fichi e i pomodori, si raccoglievano i semi e si ricominciava, era dura! Prima della guerra ricordo che la mia famiglia fu quasi linciata in piazza perché non simpatizzava per il regime. Un giorno qualcuno notò che a casa nostra non era esposto il ritratto del duce, allora il medico del paese si rifiutava sempre di venire a trovarci se stavamo male. A vent'anni ero in guerra, Francia, Russia, Albania. Nel '43 a Cefalonia fui catturato dai tedeschi, ero nella Brigata Aqui implotonato per l'esecuzione. Quei figli di p. che qualche giorno prima combattevano con noi... Quei figli di p. al potere in Italia che ci lasciarono nella merda! Per 'fortuna' mi caricarono su un camion e mi spedirono in un campo di concentramento nazista, dove restai fino alla liberazione, per quasi due anni. Raccoglievo bucce di patate e di arance avanzate dai tedeschi, così potevo sfamare me e a volte i miei compagni, italiani o stranieri, che per la disperazione non mangiavano più. Tornato al paese ricominciai a lavorare, da un campo all'altro, per un lungo periodo anche in Germania! Dopo la guerra trovai lavoro a Milano, così ci trasferimmo lì, io, mia moglie, mio suocero, i miei due figli e il genero. Dopo aver combatutto due volte per questo paese, venivo trattato come una bestia, dicevano 'terrone' (e allora? io ho sempre lavorato la terra, mica mi vergogno, pensavo... in guerra ho conosciuto tanti terroni veneti! eravamo amici!), nei negozi parlavano il dialetto per non farsi capire da me, che volevo solo comprare un po' di frutta o di pane. Ma noi zitti, abbiamo sempre lavorato a testa bassa, siamo gente per bene, noi."

Nella vita, fortunatamente, ognuno ha i suoi modelli...
Massimiliano



(Testi resi in italiano da Neurasia... Immagini tratte dal web.)

martedì 10 febbraio 2009

Poesie del Gibba # 2

Gelido limone abbandonato,
avvizzito e stanco.
Vicino, languido un uovo.
Luce.
Vento fetido.
Tubo di maionese.
Piatti sporchi,
come dischi volanti ammarati.
Luce.
Tonno di latta.
Microonde e caffè.
Luce.
Televisiva tristezza del guerriero moderno.
Manager di niente.
Buio.
Vuoto.

giovedì 5 febbraio 2009

9 febbraio: CAMBIA CLIMA!


Serata organizzata dal Meetup di Valchiampo dal titolo: "Rifiuti: guadagnare.. riciclando"; incontro pubblico con Carla Poli del Centro Riciclo di Vedelago.

Chiaramente questo evento è apprezzato da tutti i neurasiatici! Quindi il ritrovo, per tutti gli amici e gli interessati, è lunedì 9 febbraio, ad Arzignano, auditorium scuole medie Giuriolo (ex Motterle), via IV Martiri, ore 20.30.

Locandina

Invito

Sito web Cambiaclima

A presto!
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martedì 3 febbraio 2009

Burbetta sparati!

Che c'hai tre mesi! Stamattina in stazione a Padova, verso le 9.00, davanti a me due camionette zeppe di burbette dell'esercito italiano, appostate in zona spaccio. Una burbetta con basco ordinatamente piegato sull'orecchia, da bravo missilone di leva, se ne stava ritto come un siringone pronto a pisciarsi sotto alla minima avvisaglia di pericolo. Mi avvicino, lo supero, dopo manco cinque metri ecco uno spacciatore che tira fuori il sacchettino magico con i bussolotti bianchi, davanti a sé una tossica sui 50 anni (ma ne aveva sicuramente la metà), capelli corvini impastati, che acquista la sua pausa di serenità alla luce di questa ennesima splendida mattinata patavina, umida, piovosa, fredda...
Tutto sbagliato, tutto sbagliato...
Abbiamo bisogno di gioia, di speranza, questo governo ci ammorba di paura, di tristezza e non risolve nulla. L'unico che ride è il caimano, anche stavolta ce lo ficca duro duro. Grazie italiani...