mercoledì 18 febbraio 2009

Lettera di Oscar Wilde al suo amato - Benigni a Sanremo

Ieri sera Benigni è stato assoluto. Un uomo consapevole delle potenzialità del suo ruolo di personaggio pubblico nei confronti dello stato di disastro etico in cui viviamo, dovuto in gran parte allo squallore della politica italiana (e degli elettori italiani, in un circolo vizioso snaturato e snaturante). Un uomo consapevole della sua Responsabilità, concetto ormai dimenticato da gran parte degli italiani e soprattutto da quei pochi privilegiati che possono agire in positivo per migliorare le cose. Non tragga in inganno la circostanza che fa di Benigni un uomo attento ai suoi ritorni economici. E' un fatto assolutamente compatibile con la responsabilità civile e morale di ciascun cittadino. Grandissimo il meta piano del suo monologo, che associa la bassezza dei beceri istinti di potere dei nostri politici alla volgarità del testo di una canzone in concorso, cantata da una 'europarlamentare' della compagine governativa (sic), contrapponendo il tutto alla raffinatezza delle metafore sanremiane del passato e soprattutto all'emozionante testo della lettera che Oscar Wilde, imprigionato per omosessualità, dedicò al suo amato. Il monologo è attraversato da diversi temi, uno di questi è proprio l'omosessualità, per come è tristemente trattata nel dibattito attuale in Italia, dove si dimentica l'unica realtà umanamente importante: la dimensione affettiva e amorosa del rapporto, per concentarsi unicamente e nevroticamente sulla sola dinamica sessuale! A conferma che siamo italiani catto-sessuofobi? A ciò si contrappone la grandezza del poeta inglese e si noti la genialità implicita nell'aver citato un passo in cui Wilde evoca proprio l'Italia come meta sognata dai due amanti, come a dire che a distanza di più di un secolo noi siamo regrediti a tal punto... L'altro tema strisciante ruota attorno al Berlusconi, su cui non vorrei aggiungere altro per non imbruttire questo post. Il piano della rozzezza della nostra politica (e della nostra società) è svolto utilizzando appositamente un gergo volgare e 'popolano' (nel senso peggiore del termine), da cui risalta, per un ricercato contrasto etico-stilistico, l'alta poetica della lettera di Wilde, che potete leggere qui di seguito. Massimiliano
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Mio carissimo ragazzo, questo è per assicurarti del mio amore immortale, eterno per te. Domani sarà tutto finito. Se la prigione e il disonore saranno il mio destino, pensa che il mio amore per te e questa idea, questa convinzione ancora più divina, che tu a tua volta mi ami, mi sosterranno nella mia infelicità e mi renderanno capace, spero, di sopportare il mio dolore con ogni pazienza. Poiche' la speranza, anzi, la certezza, di incontrarti di nuovo in un altro mondo e' la meta e l' incoraggiamento della mia vita attuale, ah! debbo continuare a vivere in questo mondo, per questa ragione. Il nostro caro amico mi e' venuto a trovare oggi. Gli ho dato parecchi messaggi per te. Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato: che a mia madre non manchera' mai niente. Ho sempre provveduto io al suo mantenimento, e il pensiero che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice. Quanto a te (grazioso ragazzo dal cuore degno di un Cristo), quanto a te, ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare, parti per l'Italia e riconquista la tua calma, e componi quelle belle poesie che sai fare tu, con quella grazia così strana. Non esporti all'Inghilterra per nessuna ragione al mondo. Se un giorno, a Corfù o in qualche isola incantata, ci fosse una casetta dove potessimo vivere insieme, oh! la vita sarebbe piu' dolce di quanto sia stata mai. Il tuo amore ha ali larghe ed è forte, il tuo amore mi giunge attraverso le sbarre della mia prigione e mi conforta, il tuo amore è la luce di tutte le mie ore. Se il fato ci sarà avverso, coloro che non sanno cos'è l'amore scriveranno, lo so, che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita. Se ciò avverrà, tu scriverai, tu dirai a tua volta che non è vero. Il nostro amore è sempre stato bello e nobile, e se io sono stato il bersaglio di una terribile tragedia, è perche' la natura di quell'amore non è stata compresa. Nella tua lettera di stamattina tu dici una cosa che mi da coraggio. Debbo ricordarla. Scrivi che è mio dovere verso di te e verso me stesso vivere, malgrado tutto. Credo sia vero. Ci proverò e lo farò. Voglio che tu tenga informato Mr Humphreys dei tuoi spostamenti così che quando viene mi possa dire cosa fai. Credo che gli avvocati possano vedere i detenuti con una certa frequenza. Così potrò comunicare con te. Sono così felice che tu sia partito! So cosa deve esserti costato. Per me sarebbe stato un tormento pensarti in Inghilterra mentre il tuo nome veniva fatto in tribunale. Spero tu abbia copie di tutti i miei libri. I miei sono stati tutti venduti. Tendo le mani verso di te. Oh! possa io vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani. Credo che il tuo amore veglierà sulla mia vita. Se dovessi morire, voglio che tu viva una vita dolce e pacifica in qualche luogo fra fiori, quadri, libri, e moltissimo lavoro. Cerca di farmi avere tue notizie. Ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze; la lunga giornata in tribunale mi ha spossato. Carissimo ragazzo, dolcissimo fra tutti i giovani, amatissimo e più amabile. Oh! aspettami! aspettami! io sono ora, come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti, devotamente il tuo, con un amore immortale
Oscar
(dal "De Profundis" 29 aprile 1895)

9 commenti:

Gibba ha detto...

La chiesa, alcuni partiti, alcune persone considerano l'omosessualità una deviazione. Non è sbagliato. Si tratta di una strada secondaria, appunto una "deviazione" del percorso normalmente intrapreso dalla maggioranza.

Se dobbiamo andare da "A" a "B" tutti si aspetteranno che facciamo la strada più dritta, quella "consigliata", che senso avrebbe prenderne un'altra? fermiamoci su questa considerazione ma poniamoci una domanda: a chi nuoce?

A chi nuoce che due compagni di viaggio decidano di percorrere insieme una lenta e polverosa strada di campagna per giungere alla loro meta invece di una frequentata autostrada?

E se volessero solo "godersi un po' di panorama"?

E se non avessero fretta di giungere ad una "meta"?

E se non avessero una "meta"?

Potete mettere divieti a quella strada polverosa, barricate o militari, ci sarà sempre qualcuno che decide di percorrerla a suo discapito per godersi il panorama da una prospettiva diversa. Oscar Wilde diceva questo.

Anonimo ha detto...

Condivido. E vale sempre l'ammonimento antico per cui la maggioranza è sempre una massa di pecoroni.

Anonimo ha detto...

ma questo è un blog di poeti.....fantastici....

Simonep

Neurasia ha detto...

Si credo che stia diventando un blog di poeti, ma in senso lato, nel senso che al giorno d'oggi tutti i pochi uomini liberi rimasti possono considerarsi 'poeti', perché hanno l'ardore di cercare un'interpretazione diversa della realtà, di creare una realtà diversa, migliore, più 'bella'.

non è una questione di abilità retorica. ma di libertà di pensiero. ad esempio l'analisi del gibba è qualcosa che quando la leggi pensi "beh ma è giusto, lampante, quasi semplice" ed è proprio questa capacità di riflettere liberamente sulla vera natura delle cose, il tesoro che abbiamo perduto...

perduto, o dimenticato, non so... cmq certo è che il piano di lobotomizzazione consumistica del pensiero ha funzionato molto molto bene...

fino all'età moderna la libertà veniva repressa con la forza o con le strette gerarchie... ma rimaneva una scintilla nella cenere...

oggi abbiamo più libertà fittizie, ma sono vere libertà? o forse un placebo per tenerci buoni? oggi non è forse vero che per tenerci a bada basta l'illusione di libertà generata dal gesto del consumo, un reality tutte le sere e l'assenza di guerre?

Mara ha detto...

Mi stai dicendo che per una volta mi sono persa qualcosa a non avere la TV???
Uffa........

Mara ha detto...

weeee... adesso che sono riuscita a linkare Neurasia al mio Blog, siamo saliti sulla scaletta dell'imparentamento?
Già eravamo un po' cognati avendo adottato le due sorelle cagnoline, ora mi sento più cugina di secondo grado...
;-)

Neurasia ha detto...

ecco ora siamo linkati reciprocamente quindi un certo grado di parentela c'è e cmq in effetti come dici tu aver adottato due sorelle cagnoline ci fa un po' cugini! è vero! :)

Unknown ha detto...

sono rimasta incantata da queste parole....non credo che ce ne siano altre che possano spiegare meglio il significato di "amore"...e che importa se sono indirizzate a un uomo o una donna...

Neurasia ha detto...

hai ragione Silvietta.

;)

m.