giovedì 29 ottobre 2009

Meglio una scimmia oggi che un broker domani




Avete mai provato quel brivido freddo che percorre la colonna vertebrale in certe situazioni, come quando un oggetto appuntito striscia malamente sulla lavagna, producendo quel fastidiosissimo rumore stridulo? Oppure quando siete soli in casa, di notte, avete appena visto un film Horror del tipo "L'esorcista" e poco dopo aver spento la luce sentite un sibilo nella stanza accanto?

Avete mai provato quella sensazione quasi di allappamento alla schiena, come se la colonna vertebrale fosse simile a un nastro da regali che si arriccia dopo che vi avete strisciato la forbice?

Ecco, questa è la sensazione che provo quando sento parlare Eugenio, detto u geniu, il broker finanziario dell'ufficio titoli. Un omuncolo canuto sui quaranta, che ha fatto carriera negli anni '90 quando le Borse macinavano e tutti sembravano piccoli Einstein della finanza. Peccato che in quegli anni anche una scimmia avrebbe saputo vendere bene... Infatti dopo qualche anno ci siamo accorti di come funzionava il sistema economico e quali danni è stato in grado di produrre.

Anzi, se non ricordo male, qualche anno fa un economista americano ipotizzò che anche una scimmia avrebbe potuto ottenere prestazioni borsistiche migliori di un intermediario finanziario. Qualcuno fece addirittura l'esperimento con un macaco e, manco a dirlo, il risultato fu che la scimmietta riuscì a battere l'indice medio dei fondi azionari.

E di certo il macaco non era consapevole sei risvolti etici di quello che stava facendo...

Alla faccia di Darwin!

Comunque sia, negli ultimi anni Eugenio ha perso quasi tutti i capelli e ora razzola inquieto per i corridoi dell'ufficio facendo finta di dare dritte geniali su come far fruttare i soldi in Borsa. Non ha perso il vizio di strillare come una scimmia urlatrice (appunto...), come facevano i vecchi operatori di Borsa quando non c'era tutta la tecnologia di oggi e gli ordini si urlavano nel salone di Piazza Affari. Le cose procedevano più lentamente... e forse si aveva il tempo di pensare di più. In fondo il nostro cervello non si è evoluto più di tanto dai tempi di Socrate (anzi, forse per nulla come dicono alcuni scienziati), quindi visto che fare le cose di fretta non è molto saggio, tanto vale farle fare a una scimmia.

lunedì 26 ottobre 2009

Aforismi - Fai giusta la scelta

Non esistono decisioni giuste e decisioni sbagliate. Esistono solo le scelte che facciamo e una volta prese, tutte le decisioni sono giuste.
Neurasia

venerdì 23 ottobre 2009

Varie ed eventuali

"Berlusconi, ora che abbiamo la tua attenzione rispondi alle nostre domande" è il titolo del gruppo Facebook che sostituisce "Uccidiamo Berlusconi". Sono sempre più convinto che Facebook superficializza ogni cosa. Ma è il segno dei tempi.

Questa mattina in radio il matusa Vespa si scagliava contro la Rete, luogo demoniaco dove il terrorismo prolifera. La comunicazione politica di Raiuno è in buone mani.

Divertentissime le battute di Striscia di ieri sera. L'imitatore di Vespa ha intervistato vari politici sulle vicissitudini del premier e ha fatto due battutissime:

Sulla visita a Putin: "Berlusconi è andato a fare un putin tour?"

"Berlusconi si è lamentato con la stampa estera perché sputtana l'Italia... Lui vuole essere l'unico a sputtanarla?"

giovedì 15 ottobre 2009

Diversabili in equilibrio precario



Sono passati quasi due giorni da uno sgradevole episodio che ho vissuto in prima persona. Non ho voluto parlarne prima proprio per non lasciarmi 'prendere' troppo. Ora sono più lucido, meno arrabbiato, ma ancora profondamente amareggiato.

Due giorni fa, verso le sei del pomeriggio, stavo prendendo il treno per tornare a Vicenza e, poco prima di salire, vedo una coppia di ipovedenti che si avvicina alla carrozza accompagnata da un dipendente delle Ferrovie. L'uomo accompagnava i due non meglio di quanto avrebbero potuto fare gli  splendidi e dolcissimi labrador che erano con loro.

Salgo anch'io e noto che l'uomo delle Ferrovie lascia i due ragazzi verso il centro della carrozza, di fianco a due posti chiaramente non abbastanza ampi per poterli ospitare assieme ai cani. Il tizio frettolosamente saluta e se ne va. "Che razza di idiota" penso. Quindi mi accorgo che i due ragazzi si voltano intorno disorientati, cercando a 'tentoni' i posti riservati ai disabili, tastando incerti i sedili vicino a dove erano stati 'abbandonati'. Incredulo osservo la scena: c'era gente seduta lì vicino e nessuno si alzava a dare una mano! Anzi, una signora sembrava quasi infastidita che questi disabili con i loro cagnacci toccassero il suo posto!

Allora mi avvio verso di loro e li conduco in testa alla carrozza, dove si trovavano i due posti riservati ai disabili, posti con spazio per carrozzine o eventualmente, come in questo caso, per i cani-guida.

No. Non ci voleva un genio. Non ci voleva nemmeno un eroe, un boy scout o un parrocchiano in cerca di fioretti... Ma questa è la cosa più tragica! Il mio è stato un gesto insignificante. Ma...

Ma cosa siamo diventati? Io non voglio credere - e non credo - che sia così ovunque. Ma non è la prima volta che mi trovo a vivere queste situazioni. Non ho voglia di parlare delle solite ovvietà: la crisi dei valori nelle società cosiddette 'evolute' (perché si confonde evoluzione con ricchezza e ricchezza con denaro...), ecc...

Qui siamo proprio alla base... Qui c'è qualcosa di diverso, di abnorme, c'è una paura della diversità, c'è un terrore dell'altro che ormai è radicato nelle persone.

Chi è il vero disabile?

Dis-abile: il prefisso dis sta per negazione, privazione, contrarietà. Quindi il disabile sarebbe una persona non-abile? E non abile in cosa? Nella mente? Nelle braccia? Nelle gambe?

Quel dipendente delle Ferrovie come può essere definito? Un disabile mentale? E quella gente insensibile che faceva finta di nulla? Disabili emozionali? In quest'ottica, allora, non è forse peggio essere degli idioti o degli insensibili, piuttosto che ipovedenti?

Chi pone il confine tra abilità e disabilità? In che momento e perché un abile diventa disabile? E pensandoci più attentamente: esiste qualcuno che possa veramente definirsi puramente abile?

Non sarebbe più corretto utilizzare il termine 'diversabile', come diversamente abile. Così diventa più semplice e meno ipocrita definire situazioni di diversità rispetto non a un modello ideale, ma a un modello reale, altrettanto diverso, specifico e magari per tutt'altri motivi.

E anche qui... Non siamo forse tutti diversamente abili?

Io ne esco con due certezze: siamo tutti diversamente abili, ma certa gente è veramente disabile... e non perché si muove in carrozzina o perché non ci vede... ma perché ha perso l'anima! E questa forma di disabilità non può essere corretta con una protesi.

Il filosofo Gibba dice: "Se la realtà fosse oggettiva, dio avrebbe creato un solo uomo sulla Terra". La realtà non è oggettiva e siamo tutti diversi, tutti piccoli mondi in cerca di equilibrio. Siamo tutti diversabili in cerca di equilibrio. E in questa ricerca, preferisco forze come 'amore', 'serenità' e 'coesione', piuttosto che 'odio', 'paura' e 'ostilità'.

mercoledì 14 ottobre 2009

La stampa estera sputtana l'Italia

Beh, come dare torto a Berlusconi...

Lui, il tombeur de femmes per definizione, vero macho italiano apprezzatissimo da tutte le donnine d'Italia, superato in quanto a fascino addirittura da Evo Morales, il presidente della Bolivia...






... e posizionato appena più su dell'abbronzatissimo presidente del Togo!!!


E' uno scandalo!!!


Fonte: classifica Hottest Heads of State

martedì 13 ottobre 2009

Povera patria

Un commento di un lettore del Blog di Mara mi ha fatto tornare in mente questa bellissima canzone di uno dei più grandi artisti italiani del '900. Direi che il testo è di un'attualità quasi sconvolgente. Purtroppo. 

--
Povera patria

(Franco Battiato - dall'album "Come un cammello in una grondaia" - EMI Records 1991)

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.

Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?

Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.

Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.

Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.

Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...

La primavera intanto tarda ad arrivare.

--

La canzone è stata pubblicata nel 1991 e credo si possa definire una vera e propria profezia...
 
Io non ho altri commenti, se non invitarvi a riascoltarla (cliccando qui), immergendovi nella musica e nelle parole di Battiato.
 
Ciao
;)>

venerdì 9 ottobre 2009

Luigino

- Trattoria al Trullo buonaseraaa.
"Accento milanese???"
- Si, salve, ehm, volevo prenotare un tavolo da...
- Attenda un attimo che le passo la cassa.
- Si... grazie.
E va, il mio pensiero se ne va, seguendo un volo che già sa, in quale cuore andare...
"Oh mio dio, la musica d'attesa con Albano! E' surreale..."
- Dicaaa. - Ehm, si, senta ho chiamato, volevo prenotare un tavo... - Per quando?
"Mi fai parlare o no!?!?"
- Vorrei prenotare per questa sera. - A che ora? - Mah, verso le 21. - Nome?
- Luigino.
- Si chiama Luigino di cognome?
"Cazzo, no, certo che no!"
- ... No... è il nome. Vuole anche...
- Benissimo, a 'sta sera allora.... Ah! Scusi, per quante persone?
"Ecco, mi sembrava..." - Siamo in due!
- Grazie, arrivederci.
- Arrivederci!
"E' quasi mezzogiorno, meno male che è venerdì, perché la giornata è cominciata davvero male". Questo era certo il pensiero di Luigino, mentre chiudeva allibito la comunicazione.
Luigino è uno di quei colleghi che ritengo indispensabili per l'armonia e il quieto vivere di ogni buon ufficio ministeriale che si rispetti. Peccato che tra un paio di settimane andrà in pensione.

martedì 6 ottobre 2009

Il vino degli amanti

Le Vin des amants

Aujourd'hui l'espace est splendide!
Sans mors, sans éperons, sans bride,
Partons à cheval sur le vin
Pour un ciel féerique et divin!
Comme deux anges que torture
Une implacable calenture,
Dans le bleu cristal du matin
Suivons le mirage lointain!
Mollement balancés sur l'aile
Du tourbillon intelligent,
Dans un délire parallèle,
Ma soeur, côte à côte nageant,
Nous fuirons sans repos ni trêves
Vers le paradis de mes rêves!

(Da "I fiori del male" di Charles Baudelaire)


Il Vino degli amanti

Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,
via, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato!

Come due angeli che tortura un rovello implacabile oh,
nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio!

Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un
delirio parallelo,

sorella, nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue
verso il paradiso dei miei sogni.

venerdì 2 ottobre 2009

Autunno

Quando cade una foglia si possono imparare molte cose. E' affascinante osservare con quanta dignità questo cuore di bronzo si cala dal suo ramo ancora vivo e pronto per un nuovo inverno, da affrontare con nudo coraggio.

Fisso lo sguardo su questa foglia che cade e penso:

"quante vite s'intrecciano, nel tempo di una foglia, 
quante panchine affannate e quanti fiori, 
quante ombre, quanti lampioni, 
quante canzoni e abbracci e pianti e delusioni."

E così il tempo lentamente sviene,
e così la luce tutto intorno si fa indistinta, oscura e abbagliante,
come presa dal vortice della caduta.

Ogni tanto un soffio d'aria ti solleva.