martedì 13 ottobre 2009

Povera patria

Un commento di un lettore del Blog di Mara mi ha fatto tornare in mente questa bellissima canzone di uno dei più grandi artisti italiani del '900. Direi che il testo è di un'attualità quasi sconvolgente. Purtroppo. 

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Povera patria

(Franco Battiato - dall'album "Come un cammello in una grondaia" - EMI Records 1991)

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.

Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?

Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.

Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.

Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.

Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...

La primavera intanto tarda ad arrivare.

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La canzone è stata pubblicata nel 1991 e credo si possa definire una vera e propria profezia...
 
Io non ho altri commenti, se non invitarvi a riascoltarla (cliccando qui), immergendovi nella musica e nelle parole di Battiato.
 
Ciao
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