lunedì 23 febbraio 2009

Poesie del Gibba # 3

Accocolati,
a coccole colati,
ci calammo
con la corda in cala.
Clamore, mare e more.
Amore.
Frutto amaro, amareggiate spore.
L'onda mi prese,
tonda spuma, ancora.
Tornai a riva,
fragore e viva
frettolosa mina.
Sconcertante tonfo,
burla e risa
risalendo schiva.
Si girò.

3 commenti:

Mara ha detto...

Stavolta lo faccio davvero: fondo il "Gibba fan club".
Per iscrizioni rivolgetevi pure a me medesima che sono la presidentessa e me ne vanto...
:-)

Anonimo ha detto...

tra un cliente e l'altro un momento di puro olimpo poetico.....grandissimo


Simonep

Neurasia ha detto...

ormai possiamo dire che il Gibba appartiene alla poetica minimalista esistenziale. forse Neurasia stessa è la culla di questa forma di arte... chi lo sa? chi se ne frega soprattutto!?!? noi siamo l'ultimo continente e quindi da qui riparte tutto!