Pausa di riflessione.
Spegnere la radio.
Sbattere i tappeti.
Riordinare la stanza.
Contare alla rovescia
i battiti del cuore.
Tre
Due
Uno
Partenza per un altro pianeta.
Galleggiare
nello spazio infinito
dell’oblio.
Perdersi
e cercare
nella mappa astrale dei ricordi
la pista carovaniera
la via più breve
per l’oasi
prima che finiscano
le scorte d’acqua.
Spegnere la radio.
Sbattere i tappeti.
Riordinare la stanza.
Contare alla rovescia
i battiti del cuore.
Tre
Due
Uno
Partenza per un altro pianeta.
Galleggiare
nello spazio infinito
dell’oblio.
Perdersi
e cercare
nella mappa astrale dei ricordi
la pista carovaniera
la via più breve
per l’oasi
prima che finiscano
le scorte d’acqua.
Mara Bagatella
19/02/01
19/02/01
6 commenti:
Grazie Mara per questo lavoro che apprezzo tantissimo. Trovo che il tuo stile sia molto ben definito, chiaro e originale. Questo a mio modesto parere è un pregio raro. Inoltre le tue poesie trasmettono sempre un concetto emozionale o (un'emozione concettuale); anche per questo sono felice di poterle leggere e pubblicare.
In questo caso hai aggiunto anche l'immagine di un dipinto tuo. Mi piacerebbe poter leggere un tuo commento al lavoro. ;)
Commento dell'autrice:-) fare l'illustrazione di una poesia non è una cosa facile. Si rischia di cadere nel banale, di cercare di visualizzare una frase, o l'intero scritto, di essere descrittivi.
Io invece volevo essere evocativa, creare un'immagine che fosse complementare, che chiarisse lo stato d'animo in cui mi trovavo al momento in cui scrivevo... solo che questa cosa è estremamente difficoltosa perchè di solito io sono molto veloce a scrivere ed estremamente lenta a produrre immagini, perciò mi ritrovo a non ricordare più esattamente lo stato d'animo che avevo al momento di scrivere! Questo è il motivo per cui di mie poesie con relativa immagine abbinata ce ne sono pochissime.
Questa poesia fa parte di un gruppo (erano 12... o 13? non mi ricordo più!) con un titolo comune:
"La primavera a febbraio".
Le avevo scritte più o meno tutte assieme (in un mese circa) e volevo creare per ognuna di esse un'immagine. Poi però ho dovuto abbandonare il progetto perchè era troppo impegnativo e lungo.
Anche se sembrano molto scarne e semplici, infatti, sia le mie poesie, sia le immagini sono sottoposte a lunghe limature e revisioni, se non mi convincono del tutto le tengo a decantare finchè non mi viene l'idea giusta, finchè non sono esattamente come voglio che siano.
"Cammello", l'immagine che vedete pubblicata sul blog, è la quarta versione della stessa illustrazione, poi ho provato a dipingere delle versioni a colori, con il cammello modificato, ecc. ecc.
La verità è che sono una maniaca perfezionista!:-))
Ti capisco bene.
La poesia è molto legata all'attimo, all'immanenza del sentimento, qui, ora.
è un mistero. è soggettiva e oggettiva allo stesso tempo.
impossibile renderla eterna eppure è eterna.
impossibile che qualcuno la possa capire eppure molti ne sentono le emozioni.
impossibile spiegarla, illustrarla, darle un'ora un giorno un mese un anno.
mi sono anche chiesto se valesse la pena inserire la data in cui l'ho scritta. mah, è lo stesso. è un'informazione in più. va bene. io preferisco non inserire la data di scrittura proprio per questo, perché mi sembra impossibile che sia definitiva...
quindi la getto nel fiume e la lascio vivere così...
Mettere o non mettere le date in calce ai propri scritti credo sia una questione personale, "caratteriale". Io di solito le metto, quando me ne dimentico mi viene il nervoso se, a distanza magari di anni, non mi ricordo più il periodo in cui ho scritto una poesia o terminato un dipinto.
Un po' alla volta penso che spedirò a questo blog tutte le poesie della raccolta "La Primavera a Febbraio"... esempio di come il periodo in cui si scrive qualcosa è importante, perchè dà un'ulteriore chiave di lettura a ciò che è scritto.
Certe volte mi capita di rileggere cose scritte 10 o 15 anni fa e pensare "ma avevo la sfera di cristallo in quel momento?".
Spesso la realtà è (o diventa) ESATTAMENTE come l'abbiamo immaginata...
Sono d'accordo. Credo che l'uomo nella sua migliore espressione di sensibilità e "umanità" riesca a cogliere gli elemeni primi della vita in modo, appunto, "primordiale", una specie di contatto nativo con le cose, che ci fa intuire il futuro. E' come nei sogni, il pensiero, in libertà, utilizza i colori della veglia per dipingere il mondo...
;)
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