giovedì 19 giugno 2008

Europei si! Europei no!

Non mi riferisco agli europei di calcio, anche se paradossalmente questi sono gli unici europei che stimolano i cuori degli italiani... Torno su un argomento ormai cotto per la stampa, perché io ho tempi diversi dalla contemporaneità, che tutto divora e tutto ricaccia nell'oblio...

Io sono assolutamente preoccupato dalla questione "Trattato di Lisbona", tema che evidentemente non frega a molti, perché le coscienze degli italiani sono ormai talmente intorpidite che varrebbe la pena di emigrare! Ma resisto!

Chi vuole questa Europa? Non certo i popoli e si sa come vanno a finire le società che nascono dall'alto dei poteri forti, delle banche centrali, delle grosse multinazionali, delle potenze militari...

Faranno l'Europa senza gli europei.

Sono assolutamente d'accordo con il movimento d'opinione critico nei confronti del trattato, anche per certi risvolti inquietanti, tipo il dibattito sulla pena di morte.

Quale Europa si prospetta? Dopo il voto negativo di francesi e olandesi alla Costituzione Europea (2005), tre milioni di irlandesi hanno bocciato il Trattato votando NO al referendum a cui le istituzioni europeiste avevano cercato di appigliarsi per legittimare il processo di ratifica parlamentare (a mio avviso forzosa). Come se un paese, tosto ma piccolo, come l'Irlanda potesse arrivare a tanto! Insomma, nell'unico paese in cui il Trattato è stato sottoposto al giudizio dei cittadini con un referendum, i cittadini hanno votato NO!

Il Trattato non può essere assimilato così: senza informazione, senza formazione, senza princìpi, senza cultura! Non può essere ratificato con la forza come è avvenuto nella gran parte dei paesi europei, con paradossi come quello francese! Come avverrà anche in Italia! Il Trattato non può essere ratificato alla faccia dei popoli. Serve un dibattito parlamentare e un referendum in ciascun stato sovrano.

La corsa all'indifferenziazione sta rovinando il mondo. L'Europa finora è stata una menzogna. Non voglio questa Europa e non voglio un'Europa che annichilisca le regioni e i popoli europei, le identità, le aspirazioni, le ricchezze.

Voglio un Europa che sappia fare sistema nei confronti del mondo, che sappia dialogare con il mondo, mentre al contrario sta nascendo una carta europea dei forti, delle burocrazie, del potere, della moneta. Non è annichilendo gli stati sovrani che si fa l'Europa. Se deve nascere un'Europa con delega decisionale su grandi questioni mondiali, allora questa questione deve essere il frutto di un dibattito che coinvolga i cittadini, non di una ratifica decisa dall'alto.

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