giovedì 17 gennaio 2008

La crisi economica in Europa

Riporto un'intervista a Joseph Stiglitz apparsa su City.corriere.it del 17 gennaio 2008. Joseph Stiglitz è Professiore alla Columbia University e premio Nobel per l'economia. Nel 2000 lasciò la Banca Mondiale accusandola di aggravare invece che risolvere le difficoltà economiche.

Anche l'Europa rischia la crisi economica

Joseph Stiglitz Professore della Columbia University e premio Nobel per l'economia, ci spiega perché il 2008 sarà un anno difficile per il mondo, grazie anche a Bush e alla Banca Centrale europea.

Il World Economic Forum dice che nel 2008 il mondo sarà minacciato dalla recessione Usa, dalla crisi energetica e da quella alimentare. Lei è d'accordo? Sì e penso che il rischio numero uno sia una contrazione economica, se non una recessione, degli Stati Uniti. A dire la verità a questo punto si tratta più una certezza che di un rischio. La contrazione dell'economia ci sarà, solo che non sappiamo quanto grande.Non si può fare niente per evitarla?Di sicuro l'Italia può fare molto poco! Gli Stati Uniti, invece, possono fare molto per ridurla. Ma comunque è troppo tardi per evitarla del tutto. Gli Stati Uniti avrebbero dovuto agire almeno sei mesi fa. Era chiaro che ci stavamo dirigendo verso una recessione. Ma la Federal Reserve e l'amministrazione Bush non hanno fatto il loro dovere per impedirla: hanno voluto chiudere gli occhi. È un tipico esempio di politica economica irresponsabile, sia da parte dell'amministrazione Bush che della Federal Reserve.
Perché un rallentamento nell'economia Usa è una minaccia per l'Europa? L'economia americana soffre per la crisi dei mutui e quella del mercato immobiliare, che è molto importante. Di fronte a questo, se la Banca Centrale Europea (Bce) continuerà a concentrarsi troppo sull'inflazione e alzerà il tasso d'interesse sui prestiti, come ha fatto finora, si arriverà a una discrepanza tra i tassi d'interesse Usa e quelli europei.
Questa differenza è un problema? Sì. Per superare la crisi, probabilmente gli Usa terranno basso il tasso d'interesse e quindi il costo del denaro [Una misura che serve a rilanciare i consumi, gli investimenti delle aziende e a rendere meno care le rate dei mutui ancora in sospeso, ndr]. Ma se i tassi Usa sono bassi e l'Europa alza i suoi per impedire l'inflazione, l'euro diventerà ancora più forte del dollaro. Questo danneggerà le esportazioni dell'Ue e rallenterà l'economia europea.
Quindi secondo lei dipende molto da come si comporterà la Bce? Voi europei dovete capire che la Bce sbaglia a concentrarsi solo sull'inflazione, deve preoccuparsi anche dell'incombente contrazione globale dell'economia. La seconda cosa da fare è una politica fiscale più aggressiva [calare le tasse per rilanciare i consumi e la produzione, ndr]. Ma ha bisogno di tempo per avere effetto.
Cosa comporterebbe in concreto la crisi economica? Quello che viene chiamato stagflazione: l'economia si ferma ma i prezzi continuano a salire.
Significa che i paesi si impoveriscono? Sì, ed è ciò che aspetta il mondo se le Banche Centrali dei Paesi si comportano meccanicamente e di fronte ai prezzi in salita alzano i tassi di interesse. Questo, infatti, farebbe rallentare le loro economie. Ma non fermerebbe l'inflazione, che è soprattutto "importata": deriva dai prezzi più alti di petrolio e materie prime, cibo compreso. Sarebbe lo scenario peggiore: aumento dei prezzi e disoccupazione crescente".
L'inflazione, quindi, è "importata" perché dipende dal crescente costo del petrolio. Non c'è modo di fermarlo? Qui la questione non è solo economica, ma anche politica. I continui tentativi del presidente Bush di fomentare tensioni nel Medio Oriente, in particolare con l'Iran, fanno sentire in imbarazzo sulla portata della sua intelligenza. Intanto lui, però, continua. E se riuscirà a creare problemi, come tenta di fare, il prezzo del petrolio crescerà moltissimo.
Lei dice che Bush lo fa apposta? No, mi capisca bene: stavo parlando in modo un po' frivolo. Penso che ci sia una grande incertezza nei rapporti politici tra Iran e Stati Uniti. Da entrambe le parti. Ma con le rivelazioni dell'intelligence [i servizi segreti hanno svelato che, al contrario di quanto diceva Bush, l'Iran ha fermato il suo programma nucleare militare nel 2003, ndr], l'inadeguatezza della politica statunitense è diventata più visibile. E intanto non sappiamo cosa succeda davvero in Iran. Sappiamo però che le incertezze politiche costituiscono il rischio maggiore per il mercato del petrolio.
E cosa possono fare le persone normali di fronte a tutto ciò? L'Europa dovrebbe preoccuparsi della riduzione dei consumi, cosa importante anche contro il riscaldamento globale, e diventare meno dipendente per l'energia. Invece alcune parti d'Europa [come l'Italia, ndr], si sono esposte più di quanto sia prudente ai rischi politici della Russia, dipendendo dal gas russo. Ma sono strategie di lungo termine, che non risolvono tutto in una notte.
Quindi adesso possiamo solo aspettare? Penso che gli individui debbano riconoscere che sono di fronte a una contrazione economica mondiale. In un mondo connesso, non puoi evitare queste influenze.
(17-01-2008)

Per approfondimenti sul tema è interessante anche l'intervista rilasciata (in testo e video) a Beppe Grillo il 10 gennaio 2007: "Il patto col diavolo di Joseph E. Stiglitz".

6 commenti:

Anonimo ha detto...

A nessuno che venga mai in mente di dire che non esiste crescita economica con risorse in calo?? Il motivo della prossima crisi è prima di tutto di ordine fisico, poi dei politici che hanno ciecamente obbidito agli economisti

Anonimo ha detto...

cioe' quello che non capisco sono le figure di questi personaggi. Ora, non voglio mettere in discussione questo professore che espone teorie probabilmente giustissime e che io nella mia ignoranza non capiro' mai, ma ormai questo genere di interviste mi sembrano inflazionate come quelle in cui si dice che il popolo X e' il piu' focoso al mondo grazie al gene Y......
Cioe' ogni giorno ne salta fuori uno che profetizza la fine del mondo. Fatto sta' che non so' perche' ma sono strasicuro che anche in questo 2008 mi svegliero' uguale tutte le mattine e andro' a lavorare e ci saranno le solite notizie e le solite cose e l'inflazione e l'euro e l'adiconsum che si lamenta ecc..... e tutti a lamentarsi che il pane costa e non arrivo a fine mese, pero' poi centri commerciali pieni come non mai, tivu' al plasma, sky, vacanze, vestiti, scarpe, "la spesa media a Natale e' aumentata" e bla bla bla...
Abbiamo davvero bisogno di questi "saoni" che raccontano al mondo quello che vogliono. perche' non vanno a parlare all'ONU di queste cose invece che rilasciare interviste?
perche' non elaborano un possibile modello diverso invece di esporre la realta' in modo catastrofico?
come al solito mi viene in mente Trainspotting....
"Io cambierò... Metto la testa a posto, vado avanti, rigo dritto. Scelgo la vita. Già adesso non vedo l'ora. Diventerò esattamente come voi: il lavoro, la famiglia, il maxitelevisore del cazzo, la lavatrice, la macchina, il cd e l'apriscatole elettrico. Buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai-da-te, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario di ufficio, bravo a golf, l'auto lavata, tanti maglioni, natali in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai."

Anonimo ha detto...

siamo schiavi, lo so... siamo parte del fondo da cui attingiamo la nostra stessa schiavitù, edulcorata dalla rappresentazione alienante di un falso benessere... ma non stufiamoci di lottare per un mondo più bello... grazie per i commenti... :)

Marco ha detto...

Riprendo il ragionamento iniziale di Enricob. La soluzione ai problemi economici non è da ricercare nelle capacità politiche dei maggiori esponenti mondiali.
Le risorse energetiche e di materie prime sono in quantità FINITA,quindi soggette ad entropia(esaurimento) quindi la crescita all'infinito non è praticabile per tutti gli abitanti della Terra. Dopo la seconda guerra mondiale c'erano 2 miliardi di persone, ora più di 6 e tutte che vogliono crescere. C'è qualcuno che ha la soluzione per farci stare tutti su questo pianeta continuando ad attingere da risorse esauribili?
Picco del petrolio,picco dei minerali,picco del cibo dovrebbero diventare argomenti di discussione nei bar non solo tra pochi scienziati "eretici" chiusi nelle università.

Neurasia ha detto...

@ Marco: penso che si stia diffondendo un generale senso di consapevolezza riguardo questi argomenti, ma non è mai abbastanza. Bisogna lottare per diffondere l'informazione ed è necessario il contributo di tutti. Mi piacerebbe fare un elenco dei siti che divulgano queste informazioni, ci sto lavorando, i vostri contributi sono graditi. grazie! :)

Anonimo ha detto...

good start