Avanti con la serie... "dove sono finiti?". Chi può denunciare la verità, l'oscenità del nostro paese? Chi ha il coraggio di andare contro questi personaggini ignoranti che dominano la classe dirigente di oggi, che sia politica o imprenditoriale? E noi? Riusciamo a tirare la testa fuori dalla melma? Voglio dire, quale deve essere il nostro compito più alto, come uomini, come uomini di questa particolare società? Avere una famiglia, dei figli, certo, ma può bastare? L'evoluzione si ferma qui, con questo semplice atto d'amore oramai eroico?
Le parole sono importanti, ci abbiamo messo tremila anni a dare un senso alle parole! Ma la nostra conoscenza è così fragile che basta un ricordo spezzato, un libro perduto, una generazione di talebani, 50 anni di televisione, un attento regime...
ps: la risposta al quiz del 1 settembre è: Thomas Mann - La morte a Venezia.
2 commenti:
Ci stavo pensando anch'io, in questi giorni, al tema delle parole... e a come, a volte, si possono usare le stesse identiche espressioni per significare concetti diametralmente opposti...
Le parole di per se stesse sono ambigue.
mi viene in mente Gasparri che dice di Amato: "è peggio di Brusca"...
purtroppo tutte le classi si sono impoverite intellettualmente..
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