Una virtù del saggio è la capacità di confrontarsi con il prossimo per far progredire i propri giudizi.
Una forma di stupidità è senz'altro la continua tensione a giudicare il prossimo, per non confrontarsi con sé stessi.
Anonimo
7 commenti:
Anonimo
ha detto...
il confronto con l'altro è importante... ma mi chiedo se vale sempre la pena di farlo, anche con chi la pensa mille miglia lontano da te, con chi non ha i tuoi valori e ideali. con un razzista, ecco, ad esempio, io non riesco a discutere e a mantenere una certa "apertura". mi viene da incazzarmi e basta. barbara
anch'io mi incazzo in questi casi... non riesco a evitarlo! :)
però se proviamo a sospendere per un attimo il giudizio e a lasciare aperto un canale d'ascolto, anche in questo caso possiamo ribaltare il nostro approccio e ricavarne degli elementi di crescita.
penso che l'aforisma sia inteso in questo senso: ascoltare prima di voler imporre un proprio giudizio. ascoltare è come lasciare una porta aperta, se non per la Speranza di redimere l'ignoranza del razzista (ad esempio), almeno per ricavarne qualcosa di utile su noi stessi...
se mi limito a dire: è un razzista. allora l'osservazione può essere anche corretta, ma magari mi perdo qualcosa... se osservo meglio, magari mi accorgo che questo razzista è una persona povera dentro, che nella vita non ha avuto l'occasione di confrontarsi con l'altro, che non può arricchirsi in alcun modo, allora magari nel tempo la rabbia si può trasformare in commiserazione... a volte.
sì, è vero...anch'io son sempre dibattuta fra il dirmi "magari qualcosa se ne può tirar fuori" e il rifiuto più totale. è che a volte mi sembra di buttar via tempo prezioso... oggi mi sento poco...compassionevole evidentemente! :) barbara
certo, dipende dalla situazione. ti faccio un esempio: avevo un responsabile arrogante, presuntuoso e apatico (nel senso di persona che non riesce ad entrare in empatia con gli altri, mentre io sono molto empatico, quindi la mia serenità dipende molto dal grado di empatia o simpatia che si instaura con l'altro). a me dava una rabbia enorme. ora ho capito che questa persona ha un pessimo rapporto con se stesso, talmente corrotto che per qualche motivo non riesce a stabilire relazioni 'umane' con gli altri, a goderne della ricchezza, a confrontarsi uno a uno come uomo e non come sterile e distaccato osservatore degli altri, vinto dalla paura di compromettersi in una relazione veramente umana. ho capito questo quando ho tralasciato il mio giudizio e ho cercato di capire meglio questa persona. ora la rabbia mi è passata e per quest'uomo provo solo una profonda pena... ho imparato molto, su di lui e su me stesso e nel contempo ho evitato un atteggiamento che mi era dannoso. riuscissi a farlo in ogni situazione, sarebbe una conquista eccezionale...
Anch'io ci sto provando ma è veramente difficile...nel lavoro poi....capi che non hanno "rispetto " di nessuno e ti trattano come numeri.....il rispetto per me è tutto...è per questo che in questi casi io mi chiudo in me e creo un muro con l'altra persona.....proverò a cambiare ma la vedo dura....
A volte non ci sono molte soluzioni, me ne rendo conto... ma provarci non costa nulla. Prova a guardarli non più con rabbia ma con commiserazione. Questi che tu dici non hanno rispetto per se stessi, e quindi come possono rispettare il prossimo?
Forza Simooooooooo se hai bisogno di uno sfogo, ricordati che una birretta è sempre pronta.... :)))
7 commenti:
il confronto con l'altro è importante...
ma mi chiedo se vale sempre la pena di farlo, anche con chi la pensa mille miglia lontano da te, con chi non ha i tuoi valori e ideali. con un razzista, ecco, ad esempio, io non riesco a discutere e a mantenere una certa "apertura". mi viene da incazzarmi e basta.
barbara
anch'io mi incazzo in questi casi... non riesco a evitarlo! :)
però se proviamo a sospendere per un attimo il giudizio e a lasciare aperto un canale d'ascolto, anche in questo caso possiamo ribaltare il nostro approccio e ricavarne degli elementi di crescita.
penso che l'aforisma sia inteso in questo senso: ascoltare prima di voler imporre un proprio giudizio. ascoltare è come lasciare una porta aperta, se non per la Speranza di redimere l'ignoranza del razzista (ad esempio), almeno per ricavarne qualcosa di utile su noi stessi...
se mi limito a dire: è un razzista. allora l'osservazione può essere anche corretta, ma magari mi perdo qualcosa... se osservo meglio, magari mi accorgo che questo razzista è una persona povera dentro, che nella vita non ha avuto l'occasione di confrontarsi con l'altro, che non può arricchirsi in alcun modo, allora magari nel tempo la rabbia si può trasformare in commiserazione... a volte.
:)
sì, è vero...anch'io son sempre dibattuta fra il dirmi "magari qualcosa se ne può tirar fuori" e il rifiuto più totale.
è che a volte mi sembra di buttar via tempo prezioso...
oggi mi sento poco...compassionevole evidentemente!
:) barbara
certo, dipende dalla situazione. ti faccio un esempio: avevo un responsabile arrogante, presuntuoso e apatico (nel senso di persona che non riesce ad entrare in empatia con gli altri, mentre io sono molto empatico, quindi la mia serenità dipende molto dal grado di empatia o simpatia che si instaura con l'altro). a me dava una rabbia enorme. ora ho capito che questa persona ha un pessimo rapporto con se stesso, talmente corrotto che per qualche motivo non riesce a stabilire relazioni 'umane' con gli altri, a goderne della ricchezza, a confrontarsi uno a uno come uomo e non come sterile e distaccato osservatore degli altri, vinto dalla paura di compromettersi in una relazione veramente umana. ho capito questo quando ho tralasciato il mio giudizio e ho cercato di capire meglio questa persona. ora la rabbia mi è passata e per quest'uomo provo solo una profonda pena... ho imparato molto, su di lui e su me stesso e nel contempo ho evitato un atteggiamento che mi era dannoso. riuscissi a farlo in ogni situazione, sarebbe una conquista eccezionale...
se riuscissi a farlo sempre, ti nomino mio maestro zen ;)
b.
Anch'io ci sto provando ma è veramente difficile...nel lavoro poi....capi che non hanno "rispetto " di nessuno e ti trattano come numeri.....il rispetto per me è tutto...è per questo che in questi casi io mi chiudo in me e creo un muro con l'altra persona.....proverò a cambiare ma la vedo dura....
simonep
A volte non ci sono molte soluzioni, me ne rendo conto... ma provarci non costa nulla. Prova a guardarli non più con rabbia ma con commiserazione. Questi che tu dici non hanno rispetto per se stessi, e quindi come possono rispettare il prossimo?
Forza Simooooooooo se hai bisogno di uno sfogo, ricordati che una birretta è sempre pronta....
:)))
Posta un commento