lunedì 20 luglio 2009

40 anni fa la Luna...

Sull'evento dello sbarco, Severgnini ha scritto un articolo molto arguto (da par suo). Cito:

"Se vi chiedete perché tante commemorazioni del 40° anniversario dello sbarco sulla Luna, ci sono tre risposte. La prima: cade d'estate, e nei media c'è spazio. La seconda: è successo nel 1969, durante l'adolescenza della generazione nata negli anni Cinquanta, la più loquace della storia. La terza: è stato il massimo. (...)"

La seconda mi diverte molto e credo sia anche azzeccata. Aggiungerei che i tre astronauti sono ancora vivi e tutti sull'ottantina... e che, beh dai, tutto sommato la Luna mantiene sempre un fascino irresistibile.

Pensate che senza quella storica zampata sulla Luna, semmai c'è stata, non avremmo avuto i Moon Boot! O il famoso passo di danza del grande e indimenticabile M. Jackson, il moonwalk! Come avremmo potuto vivere?

Peccato solo per quell'ipocrita targhetta di acciaio inossidabile lasciata dall'equipaggio dell'Apollo 11 (con la firma di Nixon): «Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, Luglio 1969 DC. Siamo venuti in pace, per tutta l'umanità.»

Ieri sera ho visto una trasmissione che rievocava la storica diretta RAI condotta da Tito Stagno, che in realtà fu una sorta di radiocronaca... televisiva, un po' come quei programmi sul calcio dove non si vedono immagini ma solo i commentatori che sparano raffiche di banalità guardando un piccolo monitor.

Al termine di quella che dev'essere stata una vera e propria maratona televisiva, un elettrizzato Tito Stagno finalmente esulta: "Ha toccato!". Proprio nell'attimo di silenzio tra lo storico annuncio e l'applauso fragoroso del pubblico in studio, da qualche parte si sente provenire una voce che sembra aliena: "Non ha toccato!". E' Ruggero Orlando in collegamento da Houston, un personaggio che in effetti - per chi lo ricorda - aveva molto dell'extraterrestre. Tito Stagno, con sorriso teso e stizzito, guarda la cabina di vetro dove stava il traduttore e sembra trattenere uno sfogo isterico, ma fa finta di nulla e conferma l'allunaggio: "la prima volta che l’uomo mette piede su un altro corpo celeste - è frutto d’intelligenza, dedizione, duro lavoro". Ruggero Orlando però insiste “A dire il vero a me risulta che manchino ancora dieci metri”. Il pubblico in studio ride. Poi il colpo di grazia: "Ha toccato in questo momento". A questo punto parte un secondo e quasi divertito applauso, al quale partecipa, ecumenicamente, Tito Stagno in preda ormai a un evidente stato d'ansia. I due battibeccano per qualche altro secondo, poi per fortuna trovano un compromesso...

Italians...

Nessun commento: