Sull'evento dello sbarco, Severgnini ha scritto un articolo molto arguto (da par suo). Cito:
"Se vi chiedete perché tante commemorazioni del 40° anniversario dello sbarco sulla Luna, ci sono tre risposte. La prima: cade d'estate, e nei media c'è spazio. La seconda: è successo nel 1969, durante l'adolescenza della generazione nata negli anni Cinquanta, la più loquace della storia. La terza: è stato il massimo. (...)"
La seconda mi diverte molto e credo sia anche azzeccata. Aggiungerei che i tre astronauti sono ancora vivi e tutti sull'ottantina... e che, beh dai, tutto sommato la Luna mantiene sempre un fascino irresistibile.
Pensate che senza quella storica zampata sulla Luna, semmai c'è stata, non avremmo avuto i Moon Boot! O il famoso passo di danza del grande e indimenticabile M. Jackson, il moonwalk! Come avremmo potuto vivere?
Peccato solo per quell'ipocrita targhetta di acciaio inossidabile lasciata dall'equipaggio dell'Apollo 11 (con la firma di Nixon): «Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, Luglio 1969 DC. Siamo venuti in pace, per tutta l'umanità.»
Ieri sera ho visto una trasmissione che rievocava la storica diretta RAI condotta da Tito Stagno, che in realtà fu una sorta di radiocronaca... televisiva, un po' come quei programmi sul calcio dove non si vedono immagini ma solo i commentatori che sparano raffiche di banalità guardando un piccolo monitor.
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