lunedì 16 febbraio 2009

Mio nonno e il tronista - tempi moderni...


Il tronista: ... perché io mi sono fatto da solo, cioé, io non ero nessuno, sono cresciuto per strada e sono diventato quello che sono diventato perché mi sono fatto il mazzo tutta la vita. Io ho imparato tutto da solo e non mi hanno insegnato nulla...


L'isolista famoso: ... perché nella vita se vuoi ottieni quello che vuoi ... perché io mi sono fatto da solo, sono venuto dal nulla e sono diventato quello che sono perché mi sono fatto un mazzo così!... non ero nessuno e non sapevo fare nulla, ora guardate!...

Mio nonno: "... ho iniziato a lavorare a 10 anni, forse prima. Raccoglievo i pomodori nel campo di papà, d'estate, poi c'era il raccolto, le olive, si faceva il vino, si facevano seccare i fichi e i pomodori, si raccoglievano i semi e si ricominciava, era dura! Prima della guerra ricordo che la mia famiglia fu quasi linciata in piazza perché non simpatizzava per il regime. Un giorno qualcuno notò che a casa nostra non era esposto il ritratto del duce, allora il medico del paese si rifiutava sempre di venire a trovarci se stavamo male. A vent'anni ero in guerra, Francia, Russia, Albania. Nel '43 a Cefalonia fui catturato dai tedeschi, ero nella Brigata Aqui implotonato per l'esecuzione. Quei figli di p. che qualche giorno prima combattevano con noi... Quei figli di p. al potere in Italia che ci lasciarono nella merda! Per 'fortuna' mi caricarono su un camion e mi spedirono in un campo di concentramento nazista, dove restai fino alla liberazione, per quasi due anni. Raccoglievo bucce di patate e di arance avanzate dai tedeschi, così potevo sfamare me e a volte i miei compagni, italiani o stranieri, che per la disperazione non mangiavano più. Tornato al paese ricominciai a lavorare, da un campo all'altro, per un lungo periodo anche in Germania! Dopo la guerra trovai lavoro a Milano, così ci trasferimmo lì, io, mia moglie, mio suocero, i miei due figli e il genero. Dopo aver combatutto due volte per questo paese, venivo trattato come una bestia, dicevano 'terrone' (e allora? io ho sempre lavorato la terra, mica mi vergogno, pensavo... in guerra ho conosciuto tanti terroni veneti! eravamo amici!), nei negozi parlavano il dialetto per non farsi capire da me, che volevo solo comprare un po' di frutta o di pane. Ma noi zitti, abbiamo sempre lavorato a testa bassa, siamo gente per bene, noi."

Nella vita, fortunatamente, ognuno ha i suoi modelli...
Massimiliano



(Testi resi in italiano da Neurasia... Immagini tratte dal web.)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mio nonno era anche lui della divisione Aqui e si è salvato in quanto era conduttore di veicoli e fu lui a portare nei lager molti italiani...che piccolo che è il mondo!!!! per il resto non vale la pena spendere nemmeno un secondo di tempo!!! ciao e a prestissimo


Simonep

Gibba ha detto...

Ringrazio mamma e papà che mi hanno fatto. Da solo non ce l'avrei mai fatta.
Max, hai mai provato a fumare le buccie di patata?

Anonimo ha detto...

cavolo che piccolo il mondo, veramente!!! :))) ne parleremo davanti a una buona birra!!! a presto Simo!

Gibba, questa l'ho già sentita... eheheh cmq no... non ci ho ancora provato!!!

Mara ha detto...

Mio nonno invece si è salvato dalla guerra perchè era a casa in licenza per il funerale della sorella morta di febbre spagnola... nel frattempo muore anche la seconda sorella, lui si ferma per il secondo funerale... la licenza era scaduta e l'hanno messo ai ferri... così non è partito per il fronte, dove i suoi compagni sono morti tutti.
e' morto quando ero piccola. Mia mamma mi racconta di lui che diceva sempre: "State attenti ai fanatici, di qualunque razza, perchè sono pericolosi".

Gibba ha detto...

Per essere fanatici bisogna avere forti convinzioni focalizzate su un unico argomento... pensa che palle!

Mara ha detto...

Hai ragione Gibba... al contrario, avere troppe idee è faticoso...
Ma meglio stanchi che annoiati.
:-)