martedì 13 gennaio 2009

Materiale umano

"La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno"

Si tratta di una campagna mediatica dell'Unione Atei e Agnostici Razionalisti, attiva in questi giorni in alcune grandi città del mondo. Nello sfondo un cielo azzurro con qualche dolce nuvoletta...
Oggettivamente la frase trasmette concetti opinabili e se andassimo sempre più su nella discussione, probabilmente ci allontaneremmo troppo da terra, arrivando a discutere di metafisica e della stessa esistenza di dio. Mmm... Interessante, cioè partendo dall'adeguatezza di verità di un sistema chiuso (la frase) in cui il messaggio trasmesso è appunto "l'inesistenza di dio", si arriverebbe comunque a parlare dell'esistenza o meno di dio!
Ma è pubblicità. La pubblicità non deve necessariamente trasmettere verità oggettive. Banalmente la pubblicità ha il compito di "colpire", ovvero di agire ad un livello profondo del nostro 'immaginario', appiccicarsi lì, possibilmente con sensazioni e sentimenti positivi. E noi saremo stati oggetto di questo disegno, per un motivo o per l'altro, ringraziando dio o chi per esso.
Dio è la più grande mancanza dell'uomo. Può non esistere, questa mancanza? Come per la Scienza e per la Filosofia, che nulla sarebbero senza questo interrogativo... E forse non è altro che un infinito interrogativo...
;)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah... quello che mi lscia perplessa è proprio la scelta del linguaggio pubblicitario per proporre un simile difficile argomento... i mass-media semplificano tutto, si sa. A volte è un bene, a volte è un male...
Ma il concetto dell'esistenza di Dio (o no) lo ritengo sacrosantamente complicato!
La vita è molto più complessa di come vogliono farci credere! Lasciateci le difficoltà!
Lasciateci qualcosa di complicato su cui ragionare!
Di semplificazione in semplificazione stiamo impoverendo sempre di più le nostre esistenze! E questo mi ricorda paurosamente un romanzo di Orwell...
:-(

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo sul declino di oggi dovuto molto alla "semplificazione" del ns processo culturale. La pubblicità in fondo non è che un mezzo. Penso che quell'associazione volesse farsi pubblicità indipendentemente dalla forza o dalla profondità del proprio 'credo'. In questo ci sono riusciti. Che tutto ciò sia deprecabile in quanto segno di un mondo occidentale in affanno totale, beh, è drammaticamente vero. Bella citazione. :) Mi fai venire in mente questa altra citazione (che tra l'altro, guarda un po' le coincidenze, mi ricorda anche il ns premier....): "tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri". La semplificazione e la 'mistificazione' sono tecniche molto potenti per mantenere mansuete le masse o per reiterare i totalitarismi... :)