Gemme di un fiume garbato,
i tuoi occhi - li vedo ancora -,
scuri e gentili,
luminosi e sicuri.
Il tempo li ha sporcati,
come i fiori di strada.
E a me, viandante senza ponti,
senza più carte da consultare,
non resta che un riflesso,
ma come l'acqua fugge via.
Se fosse vero,
che il fiume è gentile,
che la via poi scende,
non starei qui,
a fissare quel riflesso,
in un tempo infinito,
illuso di catturarlo
e di morirci dentro.