venerdì 15 giugno 2012

Da padre a padre ...

Sono felice di pubblicare una splendida poesia scritta da un padre a sua figlia. Quando l'ho letta mi sono parecchio emozionato. E' la dichiarazione d'amore per un figlio più bella che abbia mai letto.

E per me leggerla è stato ancor più emozionante per il fatto che in questi giorni ho vissuto due eventi speciali: il primo compleanno di mia figlia (9 giugno) e la prima notte che ha dormito nella nostra casa, il 15 giugno, la stessa notte del mio 40° compleanno. Quella notte pensai che non potevo desiderare un regalo più bello ... Questa notte ho rivissuto quel momento bellissimo.

Tornando a noi, vi invito a leggere il post di Mara (commenti compresi), che ha pubblicato un bel messaggio di Flavio apparso sulla sua bacheca FB, insieme alla poesia "Di Te" che potete anche leggere di seguito. Ringrazio Flavio per averci consentito di pubblicare i testi e per le belle parole che ha scritto, anche nei commenti. Colgo il suo invito e chiedo a tutti voi di diffondere questi contenuti di speranza e di amore, perché come giustamente Flavio ci ricorda (commentando le parole di Lao Tzu: "Fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce"): "dovremmo essere ostinati e mettere megafoni per far sentire il fragoroso fruscio delle foglie che crescono". Un abbraccio, Max.

Link al post di Mara.

Di Te

(di Flavio Petruzzellis)

Mani esperte
accompagnavano lembi
di lana e cotone,
nel modo con cui l'antico contadino
avvicinando la terra
lascia che i raggi del sole
riscaldino il giovane legno.
Essenza di quercia,
negli innumerevoli giorni trascorsi,
ti ho vista crescere,
stendere nascoste radici
forti e curiose,
allungare possenti al cielo
rami ricchi di foglie,
i tuoi pensieri.
Protettivo servo genitore
aspetto ora di leggere avido
le mille parole della tua storia
e m’immagino abbandonato
a sorriderti,
quando stanche saranno le gambe
e ti chiederanno mentre riposano
di restarmi vicina.



giovedì 7 giugno 2012

La scuola del futuro!

Non ci saranno zaini e libri. Ci saranno aggeggi tipo tablet che conterranno tutti i libri di scuola, con la possibilità di approfondire gli argomenti connettendosi a librerie digitali su internet o consultando biblioteche o archivi scolastici, eccetera eccetera.

Non ci saranno penne, pennarelli, matite, gomme, gomme pane, quaderni, temperini, eccetera eccetera. Tutte cose che saranno sostituite da simulacri virtuali. Forse, non ci sarà + motivo di bruciarli, i libri ... Ci sta pensando la tecnologia ...(#Fahrenheit 451)

Ma c'è qualcosa che continuerà a esistere, in barba al "progresso" tecnologico. Qualcosa che nessun aggeggio infernale potrà mai sostituire.

La gomma da masticare appiccicata sotto la sedia!!!

Questo pensiero mi consola, veramente.


p.s. addio Ray Bradbury ...

venerdì 1 giugno 2012

Barbariccia e la nazionale di Buffon


Ieri sera ero a cena con amici e colleghi, una squisita compagnia in cui spiccava un collega simpaticissimo e molto preparato sulla Divina Commedia (e non solo). A un certo punto ci ha parlato del canto XXI dell'Inferno, il canto dei malversatori.

Barbariccia è uno dei diavoli di questo canto, un sergente che guida la sua truppa di diavoli e dannati a suon di peti.

"Ed elli avea del cul fatto trombetta."
(XXI, v. 139)


Chissà come mai il mio pensiero è andato diretto a certi capitani d'oggi ... a certi politici, a certi giornalisti e lacchè di ogni genere ...